Inquilini nuovamente minacciati a Ponte Galeria in una delle tante trappole dei piani di zona di Roma dove miliardi di soldi pubblici sono andati in fumo e hanno arricchito la speculazione del mattone senza regole.
Le famiglie a rischio sgombero, anche a Ponte Galeria hanno pagato lauti anticipi in conto costruzione che non sono stati detratti dal costo finale di casa ovvero quindi dal mutuo acceso con la banca.
Questi alloggi hanno vincoli ben precisi quali il diritto di superficie su terreno del Comune di Roma e finanziamenti pubblici concessi dalla Regione Lazio, ciò comporta un prezzo calmierato determinato dal prezzo massimo di cessione.
Le violazioni dell’operatore hanno indotto l’avvio della revoca del finanziamento da parte della Regione Lazio che non essendo ancora conclusa non viene presa in considerazione dal giudice per le esecuzioni. Questi alloggi infatti sono finiti all’asta in quanto l’operatore non ha restituito le rate di mutuo alla banca.
Il 6 marzo pertanto ci sarà l’ennesimo tentativo di sfratto ed è stata richiesta la forza pubblica. Tutto questo malgrado la regione Lazio abbia avviato (ma non terminato) l’iter di revoca del finanziamento che di fatto oltre a dare ragione agli inquilini bloccherebbe lo sfratto.
Malgrado gli impegni presi dall’assessore Massimiliano Valeriani di tutelare il bene pubblico come dice la legge si registra ad oggi che l’inerzia delle Istituzioni sta mandando in fumo attraverso le ASTE questo patrimonio pubblico e molte famiglie per strada.
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