Ci dicono che è in dirittura d’arrivo e che darà un impulso nuovo alle politiche abitative pubbliche della capitale. E noi stiamo aspettando questo Piano Casa con ansia, insieme migliaia di uomini e donne che in questa città sono minacciati da uno sfratto, per morosità o per finita locazione, da uno sgombero o semplicemente non riescono ad accedere ad un alloggio per affitti troppo alti o mutui in costante variazione in rialzo.
Lo aspettano gli inquilini degli Enti previdenziali e dei fondi immobiliari che non possono acquistare gli alloggi ai prezzi di mercato o pagare aumenti degli affitti insostenibili. Giovani e meno giovani in emergenza abitativa che stanno in graduatoria e che guardano alle oltre 150mila case vuote di Roma e al quasi milione e mezzo in tutta Italia.
Molti di noi si sono organizzati e lottano per avere riconosciuto un diritto primario come quello alla casa, molti hanno un reddito basso e precario per potersi permettere di affittare un appartamento a prezzi di mercato, mentre molti altri sono disoccupati e alle prese con lavori saltuari, senza uno straccio di busta paga come garanzia richiesta da chi affitta o da una banca per un mutuo.
Un’odissea che non può continuare e che sta aumentando di giorno in giorno, coinvolgendo settori sociali sempre più larghi e minando anche il diritto allo studio per migliaia di giovani strangolati da spese per un posto letto nei dintorni delle università italiane.
Riteniamo grave non affrontare tutto questo o minacciare di sgombero un’esperienza come Metropoliz con il suo museo abitato (MAAM). Per questo chiamiamo di nuovo la città a mobilitarsi per fermare una deriva pericolosa e promuovere una campagna nazionale per il diritto all’abitare. Se non ora quando? Ci verrebbe da dire, vedendo gli studenti e le studentesse accamparsi negli atenei per rivendicare un’accessibilità all’alloggio come diritto necessario.
Bisogna spingere con forza per l’approvazione del Piano casa comunale e nello stesso tempo alzare la voce contro chi sta cancellando ogni traccia di politiche pubbliche dell’abitare e pensa di risolvere tutto con task force dedicate. Servono risorse e servono case. Subito!
Sappiamo anche quanto è importante il ruolo della Regione Lazio sul tema e quali sono le sue prerogative. Ci aspettiamo quanto prima un segnale dalla nuova amministrazione che ci appare un pochino in ritardo e tentata più da spinte securitarie che dall’attenzione dovuta all’emergenza abitativa, vedendo i toni della commissione che si deve occupare di politiche sulla casa. Soprattutto le vicende di Casal de Merode e di via Volontè stanno tenendo in apprensione decine di nuclei familiari in attesa della soluzione positiva.
A voler fare l’elenco delle criticità ci vorrebbero molte pagine tra sfratti e minacce varie, da via Bibulo a Spin Time, da viale del Policlinico ai tanti pignoramenti per mutui insostenibili fino agli sgomberi nelle case popolari, per non parlare dei piani di zona con la loro disastrosa gestione. Ma ci fermiamo qui e confidiamo che questo universo variegato e unito possa riempire le prossime mobilitazioni.
Per questo saremo sulla piazza del Campidoglio giovedì 11 maggio dalle ore 16 per un’assemblea cittadina alla quale invitiamo tutte le realtà sociali e sindacali della capitale, le forze politiche che ritengono necessario mettere al centro la questione casa nelle politiche nazionali e soprattutto le/gli abitanti di Roma perché LA CITTA’ E’ DI CHI LA ABITA.
Movimento per il diritto all’abitare; ASIA-USB–Roma; Spin Time Labs
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