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Roma. Fiaccolata contro la ZTL, la crisi ecologica la paghino i ricchi!

Ieri sera le strade di Cinecittà sono state attraversate da una fiaccolata contro la nuova ZTL che il centrosinistra di Gualtieri alla guida di Roma vuole introdurre e per cui, dopo alcune modifiche, si attende l’approvazione della regione, governata dal centrodestra che già si è detto abbastanza soddisfatto della formulazione. Lo striscione d’apertura parlava chiaro: la crisi ecologica la paghino i ricchi.

Ricordiamo infatti che la fascia verde, che già oggi esiste per gli le auto benzina Euro 2 e diesel Euro 3, da novembre vedrà ampliarsi progressivamente i suoi divieti fino a costringere, nell’arco di poco più di un anno, al cambio stimato di 400 mila mezzi. Tutto a gravare, al di là di qualche spicciolo, sulle tasche di chi sarà costretto al cambio.

È indubbio che esista un problema di inquinamento e polvere sottili in città, che è poi il motivo con cui viene giustificato questo provvedimento. È l’utilizzo di un tale pericolo per la salute e l’ambiente per fare un favore alle case automobilistiche, a cui garantire margine di profitto sulla transizione ecologica scaricandone i costi sui settori popolari, a essere stato criticato in piazza.

La fiaccolata, che ha attraversato il quartiere da via Flavio Stilicone a piazza Don Bosco, ha espresso esattamente il disgusto per il governo cittadino e regionale, che stanno lavorando diligentemente sulla ZTL, ma hanno passato sotto silenzio tante altre questioni. Negli interventi si sono sentiti urlati in piazza i problemi strutturali della città, all’origine di questa situazione ambientale.

Un lungo intervento ha ricordato che Roma è una città a macchia di leopardo, per volontà della speculazione edilizia, e che più che far comprare nuove auto bisognerebbe migliorare il trasporto pubblico. Un altro discorso fatto al megafono da un giovane della casa del popolo di Roma Sud-Est ha ribadito invece che non ci facciamo prendere in giro dall’amministrazione Rocca, che promette di trovare i fondi per scongiurare gli aumenti di ATAC, ma solo per qualche mese.

Alla manifestazione sono intervenuti anche degli studenti, negli ultimi mesi al centro delle lotte ambientali. Anche loro hanno criticato una scelta che di ecologico ha poco, mostrando la necessità dell’unità tra vari settori sociali contro una misura che, in maniera indiretta, colpisce tutte le fasce di età, senza davvero migliorare le prospettive future dei giovani.

Ha parlato anche Potere al Popolo, denunciando il silenzio della giunta Gualtieri quando i fumi neri dell’incendio di Malagrotta sono arrivati fino a Cinecittà, consigliando unicamente di chiudere le finestre. Intanto, si attende la sentenza del TAR riguardo l’inceneritore di Santa Palomba, un’altra bomba ecologica voluta da Gualtieri.

Il disinteresse profondo per l’incolumità della gente del quartiere è evidente, nonostante tutti i proclami che si sentono nei vari consessi. Basta ricordare, come anche ieri è stato fatto, la presenza del centro militare COVI, posizionato tra le case dei lavoratori: un bersaglio in tempi di guerra contro cui Potere al Popolo ha fatto una raccolta firme lo scorso anno.

Lungo il tragitto alla fiaccolata si sono unite diverse persone, alcune chiedendo pure di poter fare video per diffonderli tra social e chat. In tanti hanno applaudito, per le strade e addirittura dalle finestre, a dimostrazione che il tema è sentito e che se vengono sollecitati i nervi scoperti di un modello di città alimentato da una gestione tutta tesa a favorire i grandi potentati, la risposta popolare c’è e va dunque organizzata.

Al consiglio del IV municipio del 4 luglio, l’assessore alla mobilità Patanè ha affermato, quasi stizzito: “qualche cacchio di intervento lo dovremo pure fare rispetto a questa cosa qua (lo sforamento dei limiti ambientali, ndr)”. Il loro intervento è stato ad ora solo quello di far pagare ai lavoratori, alle famiglie, gli effetti di un modello che non riesce ad affrontare le proprie contraddizioni, e corre verso l’infarto ecologico e la guerra.

Il segnale di controtendenza dato con la fiaccolata è importante. Ora le iniziative e le mobilitazioni dovranno continuare, coltivando la rabbia dei settori popolari, ampliando la partecipazione e organizzando un’opposizione più strutturata e capillare al provvedimento. Che sia una spallata a Gualtieri e Rocca, per sviluppare un’alternativa!

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