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Latina. Proteste agricoltori e allevatori: la nostra posizione!

Ci abbiamo messo un po’ a esprimerci su questa vicenda perché, anche se la nostra natura comunista e anticapitalista ci porta naturalmente a stare sempre dalla parte di chi lotta e unire con costoro le nostre bandiere e i nostri sentimenti, ci siamo presi del tempo per meglio analizzare e valutare quale sarebbe stata la nostra posizione in merito.

Così per ciò che riguarda la provincia Pontina, che crediamo purtroppo non essere l’unica, pur essendo a conoscenza dei danni che la politica euroliberista fa quotidianamente in ogni settore, compresi quelli attualmente mobilitati da una lotta comune, ci sentiamo di non poter dare il nostro appoggio.

Questo perché non possiamo certo dimenticare che nel nostro territorio quasi tutte le aziende agricole e di allevamento esercitano, chi più chi meno, forme di schiavismo sui propri dipendenti.

Alcune di loro poi, incuranti delle leggi e disumane fino all’inverosimile le esercitano fino all’estremo arrivando addirittura a uccidere, per fortuna molto sporadicamente, chiunque manifesti un minimo di disapprovazione e reazione.

Le condizioni dei molti lavoratori, immigrati e italiani, la conosciamo tutti molto bene basta pensare alla comunità indiana dei sikhs nella nostra provincia, così come quelle africane. Sempre schierati contro il popolo e con la destra che ne avalla le nefandezze con la sua politica imprenditoriale di merda!

In più queste aziende producono intensivamente e quindi, senza nessun rispetto per l’ambiente, per gli animali e per chi lo vive. Lo dimostra il fatto che chi ha introdotto sul mercato alimentare prodotti estratti da ogni sorta di insetti è lo stesso che per tenerseli buoni ha ritirato i provvedimenti restrittivi sull’uso dei pesticidi. Questo perché rappresentano una grossa fetta del loro elettorato! Noi comuni mortali siamo destinati comunque sempre più a consumare prodotti che mettono a rischio la nostra vita: siano esse cavallette o pesticidi. Riteniamo che la salute del cittadino e la salvaguardia dei territori siano interessi imprescindibili da tutelare in nome di qualsiasi profitto. Che esso non debba realizzarsi a danno di niente e di nessuno.

Non è assolutamente vero che non possa essere raggiunto anche in maniera cospicua rispettando questi importanti princìpi ed è per questo che daremo sempre il nostro incondizionato appoggio a chi produce in maniera da non sacrificare vite e territori per i propri profitti. Sacrifici che spesso si tentano di giustificare con la creazione dei posti di lavoro che poi vengono gestiti, come dicevamo prima, con paghe da fame e attraverso azioni per niente dignitose anzi, spesso con modi e forme mafiose e schiaviste.

La loro lotta non ha una visione collettiva ma personale, quella di curare il proprio orticello. Per questo è fallimentare, anche se venisse loro accordata l’esenzione dal pagamento delle tasse o dal gasolio agevolato. Misura economica che, oltretutto, ricadrebbe sul popolo. Al contrario dovrebbero convogliare la loro lotta nel risolvere i problemi della filiera ….

Noi invece sosteniamo e sosterremo sempre la collettivizzazione delle terre da sottoporre al controllo degli sfruttati che oggi le lavorano, con la conseguente razionalizzazione della produzione agricola che solo se sottratta alle leggi del profitto potrà diventare sostenibile per l’uomo ed il pianeta.

Siamo convinti che non si debba dimostrare di essere rivoluzionari a ogni costo e quindi, abbracciare comunque ogni lotta. Noi siamo tradizionalmente rivoluzionari e in forma romantica: sempre disposti a non tradire mai le nostre idee. E allora ecco qual è il nostro giudizio su queste aziende che non si sono mai preoccupate di trattare in modo dignitoso i propri dipendenti né tantomeno il territorio che sfruttano senza nessuna pietà: che si fottano.

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