Continua la mobilitazione degli universitari a Roma. Dopo l’occupazione del Rettorato della Sapienza gli studenti rilanciano altri appuntamenti per chiedere lo stop all’accordo di cooperazione con Israele e il bando del ministero degli Esteri (Maeci). Un appello in questo senso è stato lanciato da centinaia di docenti e ricercatori universitari e non solo.
Per il 9 Aprile è stato convocato un presidio alla Farnesina contro il bando mentre il 16 Aprile gli studenti saranno di nuovo in presidio al Senato Accademico della Sapienza.
Dopo mesi di mobilitazioni studentesche è stato occupato il Rettorato contro i numerosi accordi che legano l’ateneo romano nella complicità con il genocidio che Israele sta commettendo sul popolo palestinese.
Il Senato Accademico dell’Università di Torino ha deciso di non partecipare al bando Maeci Italia – Israele.
Il Rettore Bronzini dell’Università di Bari ha dato le sue dimissioni dalla Fondazione MedOr e ha convocato una seduta straordinaria di Senato Accademico per discutere anche loro del bando MAECI. Gli studenti universitari romani vogliono che anche la Rettrice Polimeni e l’università Sapienza si muovano nella stessa direzione.
Fino ad oggi la risposta non è stata soddisfacente: dopo aver ricevuto – peraltro tramite una nota stampa e dunque senza alcuna interlocuzione con gli studenti – una ferma condanna da parte della Rettrice nei confronti delle mobilitazioni, gli studenti denunciano per l’ennesima volta un clima di tensione altissimo per la presenza ingombrante delle forze dell’ordine all’interno dell’ateneo.
Non sono arrivate inaspettate le dichiarazioni della Ministra dell’Università Bernini che ha contattato il Capo della Polizia dopo gli eventi di ieri, e dopo aver convocato la conferenza dei rettori la scorsa settimana. “Se la direzione è quella di inasprire le misure repressive e chiudere ancora di più gli spazi di agibilità politica e democratica nei nostri atenei non possiamo fare passi indietro” – afferma in una nota Cambiare Rotta – “I risultati di Bari e Torino ci indicano infatti che vincere è possibile e che sono le mobilitazioni a creare le condizioni per ribaltare la realtà”.
Per oggi è stata chiamata una assemblea universitaria online a livello nazionale.
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