E’ notizia di questi giorni (notizia non ‘casualmente’ apparsa solo su Il Fatto Quotidiano) l’avvio da parte della magistratura romana di un’indagine sulle assegnazioni avvenute a Collina delle Muse a Boccea, dopo che sono stati emessi sfratti per finita locazione in questi alloggi costruiti nel piano di zona di edilizia agevolata, destinati ad inquilini appartenenti alle forze di polizia impiegate nel contrasto e nella lotta alla criminalità organizzata, alloggi dove insiste il vincolo della finalità pubblica in base alla convenzione per 99 anni firmata con il comune di Roma.
In base a questo vincolo gli alloggi dovranno essere riaffittati o ceduti in base al prezzo massimo di cessione in base a precisi requisiti di legge e criteri di reddito che tutelano le fasce medio-basse.
Chi ferma al Senato l’approvazione della norma salva inquilini?
Durante l’incontro avvenuto a fine febbraio al Ministero delle Infrastrutture con una nostra delegazione composta anche da inquilini del PdZ Boccea ci era stato richiesto di presentare una proposta di soluzione da fare approvare dal parlamento: abbiamo chiesto, per fare presto, di inserire questa norma in un prossimo decreto legge, ma neanche nel decreto detto
‘Salva Casa’ di Salvini è stato inserito questo provvedimento.
E’ invece ancora in discussione al Senato l’iter del Disegno di legge presentato dal sen. De Priamo (FdI) che contiene “Disposizioni per la tutela della mobilità del personale appartenente alle forze dell’ordine impegnato nella lotta alla criminalità…..” che se approvato celermente potrebbe salvare dallo sfratto gli inquilini di Boccea. Ma abbiamo saputo che il Ministero dell’Interno tramite l’on. Wanda Ferro, dello stesso partito dell’on. De Priamo, ha bloccato l’iter dell’approvazione chiedendo nuovi chiarimenti.
Nelle audizioni fatte in Commissione non sono stati mai auditi i rappresentanti degli inquilini del PdZ di Boccea i quali avrebbero avuto modo di rappresentare le loro ragioni!
Chi nel Dipartimento dell’Urbanistica del comune di Roma non ha applicato le sanzioni e la revoca della concessione?
La soc. che ha costruito questo piano di edilizia pubblica ha affittato gli alloggi senza la presentazione al comune delle tabelle del prezzo massimo di cessione e senza l’agibilità degli alloggi.
Tali situazioni sono state denunciate dall’avv Vincenzo Perticaro in Procura della Repubblica, al ministero delle infrastrutture in una riunione tecnica, alla regione Lazio al Comune di Roma ma ancor di più al TAR del Lazio, al Consiglio di Stato ma soprattutto alla sez 6 del Tribunale civile di Roma che si occupa di sfratti che ha sistematicamente punito gli inquilini senza alcun intervento del comune nei giudizi civili.
Oltre ad aver presentato numerose diffide sempre tramite Asia-Usb e l’avv. Perticaro tutti gli enti preposti al controllo, principalmente Comune e Regione, hanno fatto e fanno orecchie da mercante, fatti che da soli avrebbero dovuto essere puniti già dalle prime assegnazioni con sanzioni pecuniarie e con la revoca della concessione: su questi fatto è inquietante il silenzio complice del Dipartimento all’urbanistica di Roma Capitale e dell’Amministrazione capitolina.
Chi alla Regione Lazio si nasconde nell’inerzia?
La Regione Lazio, preposta al controllo del rispetto delle finalità per cui sono nati e finanziati questi piani di edilizia pubblica, fa finta di niente e non interviene a seguito delle gravi violazioni denunciate dagli inquilini in Commissione PdZ, proponendo al Ministero la revoca del finanziamento.
Intanto l’azione assurda contro gli inquilini continua: dal prossimo 6 novembre l’Ufficiale Giudiziario si presenterà di nuovo a bussare alla loro porta, nell’ultimo accesso in extremis è stata ritirata la concessione della forza pubblica che sarebbe intervenuta a sfrattare appartenenti alle forze dell’ordine che denunciano violazioni dei loro diritti.
Per affrontare questo grave problema più volte ASIA-USB ha richiesto un tavolo con la Prefettura, che è stato l’organo istituzionale preposto all’assegnazione di quegli alloggi e che ora è l’istituzione che dovrebbe concedere la forza pubblica per eseguire gli sfratti.
Asia-Usb denuncia le gravi omissioni che impediscono di far rispettare la legge sull’edilizia pubblica, omissioni tese a favorire la rendita a danno dei cittadini che vivono il problema della casa e chiede a Roma Capitale l’immediato avvio della procedura di revoca della concessione, viste le gravi violazioni.
Ci mobiliteremo, a partire dal 6 novembre, a difesa delle famiglie sotto sfratto a Boccea!
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