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Roma. Una campagna elettorale scatenata contro i poveri

Nel giro di due giorni abbiamo assistito all’escalation di una campagna elettorale che in nome della legalità ha svelato lo spirito da sceriffi di almeno due candidati sindaco: la Raggi e Gualtieri.

I due candidadati, mercoledi sera hanno dato vita ad una ridicola rincorsa per sfilare nelle strade di San Basilio insieme al sacerdote del quartiere mentre era in corso un blitz della polizia.

Giovedi l’Acea ha staccato l’acqua a novanta famiglie delle case comunali di via Giolitti. Mesi fa era accaduto lo stesso in una delle torri di case popolari a Tor Bella Monaca.

Questa mattina un centinaio di agenti di Roma Capitale stanno facendo un blitz alle case popolari di Tor Bella Monaca per sfrattare le famiglie che vengono considerate “abusive”.  Qualche giorno fa in una intervista Gualtieri lo aveva praticamente annunciato. Era accaduto lo stesso un anno fa alle case popolari di San Basilio.

Tornano i nomi di due quartieri storici e strategici delle periferie romane – San Basilio e Tor Bella Monaca – quartieri socialmente difficili ma anche politicamente vivaci. E proprio in questi due quartieri, capaci in un certo modo di influenzare gli altri, che si sta combattendo una campagna elettorale nella quale i “candidati di governo” si giocano le loro carte più odiose, quelle della repressione di famiglie povere, molto spesso marginalizzate da una vita nata difficile e talvolta intrappolate dentro il welfare parallelo messo in piedi dalla malavita.

Ma si ha la netta impressione che i blitz contro le famiglie di San Basilio e Tor Bella Monaca non parlino tanto agli abitanti di quei quartieri, quanto alla voglia di ordine pubblico di altri quartieri e di altri ceti sociali della città. Insomma la Raggi e Gualtieri strumentalizzano abbondantemente il pesante disagio sociale delle periferie per farsi una immagine da sceriffi, quella che piace tanto alla destra…. e ad una società benestante e manettara.

Completamente diverso l’approccio di Potere al Popolo che nelle periferie ci è nato e ci vive. In un video arriva chiara e forte la denuncia di questa situazione da parte di Elisabetta Canitano, la candidata sindaca di Potere al Popolo: “Dalla torre della legalità di Tor Bella Monaca a via Giolitti, l’Acea svolge bene il suo ruolo di esattore. Ma l’acqua non doveva essere pubblica? Ma i circa 160 milioni di utili che Acea ha diviso tra i suoi azionisti non sarebbero dovuti essere nostri?” – sottolinea Lisa Canitano – “Ma quando tutti parlano di povertà e si prodigano a distribuire pacchi della spesa, perché non si incazzano quando ai più deboli tolgono l’acqua? Forse perché è più facile dare pacchi che attaccare Acea e applicare il referendum sull’acqua pubblica? Forse improvvisamente sono spariti i poveri che non riescono a pagare le bollette?”.

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