Ieri un migliaio abbondante, in maggioranza studenti e studentesse di zona, hanno sfilato per le vie Monteverde per manifestare in risposta agli attacchi squadristi e sionisti che hanno segnato il quartiere negli ultimi mesi.
Aperta dal grande striscione “Monteverde è antifascista”, disegnato con i colori della bandiera palestinese, il corteo si è mosso per le strade del quartiere, passando anche dal liceo classico Manara, dove nel febbraio scorso un gruppetto di sionisti aveva esposto uno striscione contro il collettivo del liceo, “accusato” di stare dalla parte della Palestina.
Il tentativo di confondere le acque tra antisemitismo e antisionismo non è evidentemente andato a buon fine, nel quartiere come nel resto della città, perché le nuove generazioni e tutti i solidali per la Palestina hanno ben chiaro che il responsabile del genocidio in corso a Gaza è il sionismo e contro questo nemico vanno concentrati gli sforzi, indipendentemente dall’appartenenza religiosa, etnica, culturale ecc.
Le mobilitazioni per la Palestina stanno continuando in città e in tutto il apese, soprattutto a seguito dell’interruzione delle (debole) tregua a Gaza e i continui bombardamenti e incursioni da parte dell’esercito israeliano, non solo in Palestina, ma su tutti i fronti mediorientali.
Mobilitazione, boicottaggio, momenti di approfondimento, solidarietà attiva e tutte le altre forme di supporto alla causa palestinese non possono che rimanere al centro dell’agenda politica di tutti e tutte coloro sognano e si battono per una Palestina – e un mondo intero- libero dal colonialismo e dallo sfruttamento.
Foto di Marco Cinque
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