Oggi nella conferenza stampa tenuasti a Monteverde sono intervenuti gli indagati per le giornate del 5 e 6 maggio a viale Europa e diverse realtà venute a solidarizzare. Non si sa ancora ufficialmente da chi sono state sporte queste denunce.
Tra i denunciati per resistenza a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio e manifestazione non autorizzata ci sono abitanti di Eur, giornalisti che stavano documentando gli eventi, lavoratrici e lavoratori dello spettacolo e della cultura, insegnanti, membri di comitati e associazioni ambientaliste, studenti, pensionati, animalisti, attivisti di potere al popolo, tutti accomunati dal bisogno di tutelare il patrimonio arboreo, l’avifauna che abita gli alberi (soprattutto in periodo di nidificazione!) e i beni pubblici.
Alcuni dei denunciati sono gli stessi che il 5 e il 6 hanno presentato degli esposti per denunciare il mancato rispetto delle leggi che tutelano l’avifauna e del Regolamento del verde di Roma Capitale.
Sono stati condivisi con i giornalisti presenti video e documenti di quelle due mattinate a Eur per dimostrare il reale svolgimento degli eventi.
In contemporanea oggi in commissione trasparenza del Comune non sono stati forniti dall’amministrazione dati precisi sugli abbattimenti effettuati e programmati e riguardo i nuovi alberi messi a dimora. È stato ribadito dall’assessora Alfonsi che gli abbattimenti continueranno.
È stato mostrato in Commissione capitolina uno dei rari tronchi cavi esistenti sui 90 olmi rasi al suolo a Quattro Venti, mentre i cittadini e le associazioni hanno foto e video di tutti gli altri alberi senza nessuna cavità.
Gli attivisti sono stati definiti “terrapiattisti” da Barletta, un ennesimo e ridicolo tentativo di sminuire il movimento popolare che sta cercando di arginare i danni al patrimonio arboreo e all’ecosistema di cui siamo parte.
Nel corso della conferenza stampa a Quattro Venti sono state raccolte le firme per un consiglio comunale aperto: ci sembra il minimo in questo clima così autoritario e distopico.
La repressione del dissenso con queste denunce è un vergognoso tentativo di eliminare ogni forma di protesta, seppur pacifica e costituzionalmente legittima.
Il 31 maggio saremo di nuovo in piazza a manifestare contro il dl sicurezza e il 21 giugno contro il riarmo, consapevoli che tutte le lotte sono interconnesse, la crisi climatica è fortemente aggravata dall’industria delle armi e dagli ecocidi in corso a causa delle guerre.
In queste ore in particolare siamo tutti vicini al popolo palestinese, agli abitanti di Gaza massacrati dal Genocidio e a tutti coloro che tentano di resistere, nonostante l’occupazione militare criminale e la complicità vergognosa dei nostri governi.
Stop genocidio! Stop ecocidio! Stop albericidio!
– Zona verde
– Comitato Tam
– coordinamento delle associazioni per il Regolamento del verde
– Ecoresistenze
– Potere al Popolo
– Generazioni Future, (società di mutuo soccorso per i beni comuni)
– Assopace Palestina
– Coordinamento Si Parco Si Ospedale No Stadio
– Arci Roma
– Aprilia libera
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