“Vogliamo una Capitale giusta nella quale nessuno sia escluso. Vogliamo una città su misura di coloro che la vivono”. Sono queste le parole vergate dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri che fanno da incipit al catalogo distribuito alle persone convenute al convegno “All we need is home” organizzato dall’amministrazione capitolina presso la Casa dell’Architettura. Un evento alla sua seconda edizione nell’arco di un anno, il cui obiettivo è proporre alla città lo storytelling di quanto intrapreso dalla giunta sulle questioni abitative.
Tra quelle catalogate come elementi di lustro, ci sono l’ex Caserma di Porto Fluviale, il museo abitato Metropoliz-MAAM, Cardinal Capranica. Tutte esperienze realizzate a partire da un atto di consapevole illegalità e di necessità da parte del Movimento per il Diritto all’Abitare e dalle centinaia di donne, uomini, bambine e bambini che per anni hanno letteralmente costruito e abitato queste esperienze con grandi sacrifici e nonostante le continue minacce repressive, mostrando una strada alternativa alla soluzione della crisi abitativa rispetto allo strapotere incontrastato della rendita e dell’abitare delegato al privato.

Eppure, mentre la giunta Gualtieri autocelebrava i propri successi sull’abitare dentro una location di prestigio, con figure ritenute evidentemente più qualificate, buffet di lusso e quant’altro, queste stesse persone, oggi, sono state tenute fuori dal convegno “All We Need is Home”. Non solo in quanto non ufficialmente invitate, ma tenute letteralmente a distanza per mezzo di cordoni di forze dell’ordine in tenuta antisommossa e mezzi blindati che hanno bloccato la strada e reso inaccessibile il perimetro della Casa dell’Architettura.
Uno spettacolo veramente mortificante, ma comunque esemplificativo dello iato che sussiste tra i proclami della Giunta di volere costruire una città giusta, inclusiva, a misura di abitante e la realtà dei fatti che si compone di chiusure al dialogo sempre più ostinate, grandi opere di rigenerazione urbana portate avanti in barba alla contrarietà e alla mancata partecipazione di chi vive nei quartieri.
Emblematica, da questo punto di vista, la vicenda dei Mercati Generali, in cui il grido per il diritto alla casa e allo studio di giovani generazioni, studentesse e studenti, trattati come polli da spennare, viene strumentalizzato per cedere pezzi di suolo e demandare l’offerta di casa a soggetti privati che realizzano un profitto sulla gestione emergenziale delle diverse sfaccettature del fabbisogno abitativo.

Lo abbiamo detto prima e durante il convegno da cui siamo stati esclus3: non disconosciamo quanto fatto finora dalla giunta sul tema casa. Diciamo però che servono molte più azioni, decise, coraggiose e a 360 gradi, in linea peraltro con quanto dichiarato negli obiettivi del Piano Strategico per l’Abitare 2023-2026 varato dalla Giunta Capitolina ormai alcuni anni fa.
In definitiva, il modo in cui l’amministrazione Gualtieri ha scelto di barricarsi e chiudersi verso chi si batte in difesa del diritto all’abitare durante un evento di questa natura ci sembra veramente un brutto segnale rispetto alle questioni che rimangono pendenti in città.
Queste ultime rischiano di essere trattate esclusivamente come un problema di ordine pubblico, se non affrontate con il coraggio di confrontarsi apertamente, pubblicamente e in maniera trasparente anche con chi non è compiacente con questa amministrazione (o qualsiasi altra), ma sicuramente ha tanta voce in capitolo rispetto alle cause e alle possibili soluzioni per la crisi abitativa che attanaglia Roma e i suoi territori contigui.
Continueremo a fare sentire la nostra voce e le nostre ragioni, e a difendere i luoghi e le persone che sono a rischio di sfratto e sgombero, e che rischiano di non poter mangiare il panettone con un tetto sopra la testa. Ci rivediamo in città, ci vediamo alla Palenco!
Movimento per il Diritto all’Abitare
Asia – Usb Roma
Cambiare Rotta Roma
Potere al Popolo Roma
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