Difendere le periferie dalle mani di speculatori e politici sarà la nostra ossessione!
Dopo le passerelle elettorali il sindaco Sala insieme ad alcuni assessori e membri della regione vengono in Giambellino ad aggiornare sul progetto di riqualificazione previsto sul quartiere. Come abitanti dei quartieri popolari abbiamo deciso di andare a portare una serie di problemi che si riversano sulle nostre esistenze:
1) Si parla di piano di risanamento del patrimonio pubblico, a quanto sembra il Comune ha messo a disposizione “11 milioni di euro per recuperare le prime 276 case popolari da ristrutturare e assegnare a chi ne ha diritto”. Peccato che in quelle case ci vivano già uomini, donne, anziani e bambini che hanno occupato delle case abbandonate da anni ristrutturandole da soli. Assegnare le case a chi già ci abita farebbe risparmiare un sacco di soldi. Soldi che potrebbero essere usati per migliorare la vita di tutti.
2) Questo piano di risanamento non parla delle 10.000 case ancora vuote e delle 24.000 famiglie in lista d’attesa. Cominciamo con l'assegnare le case vuote, requisendo le migliaia di metri quadri di patrimonio privato lasciato a marcire.
3) Si parla di lavori nelle cantine e nei sottotetti per eliminare l’amianto nelle case popolari. E dentro le case chi lo toglie?
4) In Giambellino soprattutto nei cortili di Lorenteggio 181, Segneri 3 e Giambellino 150 verrà attuato un piano di riqualificazione degli appartamenti. Certezze sul fatto che questa riqualificazione servirà a migliorare la vita di chi già ci abita non ce ne sono e anzi stanno proponendo dei trasferimenti in altri quartieri. Chi vive in
Giambellino deve rimanere qui!
5) Non abbiamo bisogno di accompagnatori sociali o di gestori della povertà, ciò che serve sono risposte serie: lavoro e reddito per tutti. Soluzioni reali e non strumenti di controllo sociale.
L’ultima volta che Sala e i suoi assessori sono venuti "ad incontrare gli abitanti del Giambellino-Lorenteggio" si sono chiusi nella casetta verde a parlare con i giornalisti lasciando la gente del quartiere fuori dalla porta, circondata dalla polizia.
Come comitati di quartiere non abbiamo intenzione di elemosinare favori, ne' stare ai giochi e alle bugie di chi rappresenta la Milano dei ricchi e dei palazzinari. Dal basso, in mezzo alla gente e con la gente, costruiamo giorno dopo giorno quartieri resistenti e solidali, attraverso la lotta ci prendiamo ciò che ci serve per vivere e non siamo disposti a farci prendere in giro.
Le periferie non saranno il banchetto per speculatori. Prima vengono le vite dei suoi abitanti. Facciamoci sentire: smascheriamo insieme questa giunta di pupazzi!
#UNITISIVINCE
ASSEMBLEA DEI COMITATI DI QUARTIERE DI MILANO
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