Il sindaco di Milano Giuseppe Sala, nel video che ogni giorno invia ai cittadini, ieri ha dichiarato che si potrebbe tornare alla normalità, in modo graduale a partire dai più giovani, che hanno mediamente più difese rispetto al Covid 19, per giungere ai più anziani. Ha specificato che ci sta pensando in primo luogo per i dipendenti comunali.
Questa è l’ennesima “uscita” comunicativa sbagliata del Sindaco, che pare non azzeccarne una fin dall’inizio della pandemia. Nessuno ha infatti dimenticato #MilanoNonSiFerma, l’hasthag con cui il Primo Cittadino e la sua amministrazione hanno sottovalutato in modo irresponsabile quanto stava accadendo, durante i primi giorni di diffusione del contagio.
L’amministrazione milanese ha favorito la pandemia, invitando tutti a continuare una vita normale, mentre si preparava la peggior tragedia che questo paese abbia affrontato dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.
Quotidianamente il Sindaco Sala ci regala “perle” di saggezza, dalla dichiarazione di aver sognato di dare gli Ambrogini d’Oro agli eroi comuni della sanità e di tutti quei settori che tengono aperto per garantire a ognuno di noi di poter proseguire con la sua vita.
Peccato che mai il sindaco Sala abbia pronunciato una sola parola contro la privatizzazione della sanità che ha reso così fragile il sistema sanitario pubblico lombardo; mai una parola sui tagli alla sanità pubblica, sui fondi ai privati, sulla scarsezza di personale.
Ben poco se ne fanno queste persone e la cittadinanza di eventuali onorificenze future, ben di più ce ne faremmo tutti di un supporto serio alla sanità pubblica, che implichi la requisizione delle strutture private.
Quest’ultima dichiarazione, in ordine di tempo, sul rientro al lavoro dei milanesi e in particolare dei dipendenti comunali in base all’età, ci lascia davvero senza parole.
Pensa dunque il Sindaco di esporre al rischio i cittadini e i lavoratori sulla base di dati statistici? Crede che il ritorno alla normalità possa iniziare a pandemia non conclusa? Che vi sia chi può essere esposto e chi no?
Meglio farebbe a mettere tutte le sue energie della drammatica situazione che ci vede coinvolti, mettendo in primo piano la sicurezza e la salute di cittadini e lavoratori, invece di ipotizzare scenari poco probabili, degni di uno stato autoritario.
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