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Milano. Contro il modello di città che privatizza

Dopo la richiesta inascoltata dalle istituzioni di uno spazio per svolgere la nostra attività di supporto al quartiere, la realtà delle condizioni in cui si trovano le persone con cui veniamo a contatto, ha reso necessario mettere in discussione l’intero modello di sviluppo della città in cui viviamo. Ogni giorno sentiamo storie di precarietà, tanto lavorativa quanto abitativa, di discriminazione da parte di datori di lavoro e di padroni di casa, di abbandono da parte delle istituzioni, una miriade di situazioni particolari che si ritrovano tutte in un paradigma comune: lavoro povero o poverissimo – quando c’è – che porta a precarietà abitativa. E tra i più fragili si distinguono i fragilissimi, che vedono questo circolo vizioso di marginalizzazione aggravato da discriminazioni di razza e di genere, che rendono ancora più difficile trovare lavoro e una casa.

Questa è Milano, indicata come esempio per le possibilità che offre, per l’inclusività di cui si fregia, ma che dietro questa vetrina nasconde quello che con l’attuale crisi economica, sociale e sanitaria non è più possibile negare: le privatizzazioni e i continui tagli al welfare e alle politiche di sostegno ai più deboli, in particolare sul fronte abitativo e dei servizi sociali, all’interno delle politiche degli ultimi trent’anni, che hanno precarizzato il mondo del lavoro, hanno causato una macelleria sociale, alla quale come brigate volontarie tentiamo ogni giorno di mettere una toppa, per quanto possibile.

La richiesta quindi di uno spazio, alla quale non è possibile dare risposta perché gli spazi pubblici sono appaltati ai privati e quindi non a disposizione per servizi utili per la collettività, deve quindi necessariamente accompagnarsi alla messa in discussione di un modello di città che nega materialmente il diritto all’esistenza alle fasce più deboli. Per questo saremo sotto il comune, insieme alle altre brigate che si trovano nelle stesse condizioni, per far valere diritti basilari come quello all’abitare, a un lavoro dignitoso e a portare la voce di chi, già in difficoltà prima della pandemia, è stato completamente dimenticato dalle istituzioni.

Brigata Abd El Salam
Brigata Nori Brambilla
APS Scighera
Brigata Ho Chi Minh – Zona4

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