È stato l’unico modo per portare le nostre rivendicazioni, perché il rettore, al contrario delle bugie raccontate ai giornali, ha sempre rifiutato qualsiasi forma di confronto nonostante gli sia stato anche esplicitamente richiesto.
La repressione messa in atto dimostra ancora una volta come quest’università non svolga più la sua funzione di emancipazione sociale e di formazione critica, ma al contrario si faccia garante dell’ideologia dominante restringendo sempre di più gli spazi di aggregazione e i margini di dissenso.
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