L’innesco ha funzionato! Insieme ad altre soggettività di questa città abbiamo dato gambe e sostanza a chi nutriva l’ormai impellente bisogno di costruire un 25 Aprile che sapesse sfuggire alla logica della vuota liturgia e della compatibilità.
La guerra ha segnato una linea di demarcazione: non è accettabile sfilare con le bandiere della NATO e dell’Ucraina, non è possibile dare contribuito di corpi ad un corteo (quello istituzionale) la cui cifra politica è tutta a favore di quel centro sinistra così abile nei maquillage ( da Sala alla Schlein) e responsabile di devastanti politiche anti popolari che hanno consegnato il paese alla destra fascista e da operetta della Meloni.
L’antifascismo non può essere vuota forma e memorialistica ma trova la sua sostanza nella lotta quotidiana che è la lotta dei tanti che subiscono l’economia di guerra ed il carovita, la lotta dei lavoratori della logistica, degli abitanti delle case popolari,degli studenti e dei migranti.
Questo l’antidoto ad ogni forma di revisionismo su quello che ha rappresentato nella nostra storia la guerra di liberazione antifascista.
Un 25 Aprile per la pace e la giustizia sociale.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa