Riportiamo in calce la risposta alla “ Lettera appello per la pace in Medio Oriente ” pervenuta poco fa dalla segreteria Ufficio Sovrintendenza Teatro alla Scala e la successiva risposta che rilancia con forza la richiesta che questa sera dal palco della Scala sia lanciato un messaggio di pace :
Gentilissimi,
confermiamo che il Sovrintendente Meyer ha ricevuto correttamente il vostro appello e vi ringrazia molto per le vostre parole.
Per quanto riguarda la vostra richiesta, pur condividendo il messaggio di pace, non è possibile realizzarla in quanto la scaletta della serata inaugurale è da tempo concordata a livello istituzionale non è possibile modificarla.
Vi ringraziamo per la vostra comprensione e inviamo i nostri migliori saluti.
Cordialmente,
Ufficio Sovrintendenza
Teatro alla Scala
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Gent.mo Sovrintendente,
ringraziamo per il cortese riscontro alla nostra richiesta. Continuiamo a credere che l’eccezionalità di una situazione di guerra che provoca migliaia di morti, in grande maggioranza civili e minorenni, possa essere più forte di un accordo istituzionale già preso
Ci piace e vogliamo pensare che nessuno degli attori istituzionali, possa non condividere delle parole di pace. Sì, continuiamo a sperare fino a domani sera che queste parole di pace siano dette.
Con stima e rispetto,
p. Associazione CostituzionBeniComuni
Mariangela Villa, presidente
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Maurizio
Ai tempi della guerra in Vietnam Maurizio Pollini, prima di uno concerto alla Scala, lesse una dichiarazione politica contro l’attacco degli USA. Oggi nessuno degli artisti in scena si sente in dovere di dire una parola. Tempi che cambiano.