Oggi, nell’80esimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo, nella nostra città si è assistito a un livello di repressione molto alto.
Insieme alla Rete Bergamo per la Palestina, sindacati e collettivi, abbiamo deciso di contestare la presenza in piazza della Brigata Ebraica, che si voleva inserire nel corteo istituzionale di PD e ANPI, perché crediamo che non sia possibile celebrare la nostra resistenza senza riconoscere quella palestinese contro lo Stato genocida d’Israele, perché crediamo che non si possa celebrare la pace senza pretenderla anche in Palestina.
Nel tentativo di evitare l’ingresso in piazza della Brigata Ebraica, che manifesta pienamente la sua natura di appoggio al regime genocidiario di Israele, gli agenti di polizia in borghese, che difendevano su tutti i lati i sionisti, hanno scatenato tensioni poi sfociate in cariche, finché un compagno è stato gettato a terra e tratto in arresto a Porta Nuova.
A quel punto l’abbiamo seguito per chiederne la liberazione immediata fino a piazza Matteotti, dove si è scatenata la più becera violenza poliziesca: il compagno è stato caricato su una volante che, partendo, ha rischiato di investire vari attivisti, in quel frangente la celere ha picchiato indistintamente, per fare strada all’automobile, ferendo vari attivisti e attiviste e accanendosi su chi era finito a terra; alcuni agenti hanno perfino minacciato l’uso delle armi da fuoco e dei taser.
Quando il corteo si è concluso a piazza V. Veneto siamo stati accerchiati nuovamente senza vie d’uscita, con minaccia di ulteriori cariche, per impedire la nostra contestazione del palco istituzionale, obbligandoci a ripiegare sotto i portici dove siamo stati relegati per molto tempo, chiusi dalle transenne e da due file di forze dell’ordine in tenuta antisommossa.
Grazie all’intervento unitario delle forze di movimento, la piazza si è potuta riunire abbattendo le transenne. A quel punto è arrivata l’ultima fase della repressione: polizia e carabinieri hanno cominciato a picchiare indistintamente, ferendo altri attivisti e militanti.
Successivamente c’è stato un presidio sotto la questura dove insieme ai e alle solidali siamo andati a chiedere la liberazione del compagno, che è stato successivamente rilasciato.
Condanniamo fermamente la repressione della questura di Bergamo e di questo governo neofascista, totalmente in linea con l’adozione delle prerogative dell’ultimo decreto sicurezza. Condanniamo l’inadeguatezza della gestione dell’ordine pubblico, che ha subito un salto di qualità in peggio, osservando quello che è già successo a Milano il 12 aprile. Condanniamo l’arresto di un compagno solidale alla causa. Condanniamo l’inquietante espulsione dalla manifestazione che abbiamo subito. Condanniamo la giunta comunale che appoggia gruppi sionisti e non vuole sentire la voce di chi si oppone al genocidio.
Eravamo in piazza per un 25 aprile antifascista, antimperialista, antisionista e, grazie alla nostra lotta, abbiamo ottenuto che la “Brigata ebraica” si ritirasse dalla piazza. Grazie all’organizzazione di una forza realmente resistente, siamo riusciti insieme alle altre realtà militanti bergamasche a portare in piazza i veri valori della resistenza.
Ci rivediamo in piazza contro tutti i fascismi e la guerra imperialista.
Potere al Popolo – Bergamo
Potere al Popolo – Milano
Potere al Popolo – Pavia
Potere al Popolo – Brescia
Potere al Popolo – Mantova
Potere al Popolo – Interprovinciale MI-MB-LC-VA-CO
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