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Senigallia. Potere al Popolo c’è! Costruiamo la lista

MARTEDI’ 14 ASSEMBLEA PUBBLICA – COSTRUIAMO LA LISTA, COSTRUIAMO L’ALTERNATIVA

L’assemblea pubblica chiamata giovedì 9 luglio da Potere al Popolo Senigallia è servita come momento per militanti e simpatizzanti, dopo mesi di incontri telematici ed eventi online, per ritrovarsi e ricominciare a confrontarsi fisicamente sugli spazi politici possibili, in particolare sulle crepe che l’emergenza coronavirus ha aperto. Crepe che vanno occupate dalle lotte sociali e dai soggetti politici di rottura con l’esistente, per fare in modo che il prezzo di questa crisi non ricada sulle spalle delle classi popolari.

Per questo, nel corso della discussione in merito a come la città di Senigallia sta vivendo questa ripartenza, abbiamo dovuto prendere atto del fatto che il passaggio delle elezioni amministrative di settembre va già configurandosi come l’ennesima vetrina elettorale in cui la linea direttrice comune, da sinistra a destra, sarà la ripetizione infinita dei soliti mantra “i soldi non ci sono” e “la priorità sono le imprese”, parallelamente a ventagli di sterili promesse e giochi di clientele.

Di fronte a questo come cittadini non possiamo restare a guardare: se nessuno ci rappresenta, ci candidiamo noi! Siamo giovani, lavoratori sfruttati e studenti precari e, al di là del risultato elettorale che otterremo, vogliamo far emergere a Senigallia temi che nessun altro farà emergere se non lo facciamo da soli!

Nella crisi sanitaria che abbiamo affrontato, e nella crisi sociale ed economica che va aprendosi, ci sarà bisogno di tutte le nostre forze, tutta la nostra compattezza e tutta la nostra solidarietà tra sfruttati in lotta. Perché nessuno si salva da solo, ma solo tramite la condivisione delle battaglie e dei temi possiamo incidere nella realtà che ci circonda, facendo emergere tutte le contraddizioni di un modello di sviluppo mondiale, nazionale e territoriale, che non ha più nulla da offrirci se non sfruttamento e repressione.

Pensiamo innanzitutto al grande tema del definanziamento e dell’aziendalizzazione della sanità pubblica, abbandonata a sé stessa prima e durante la pandemia “grazie” ai tagli subiti negli anni (indistintamente dai governi di centrosinistra e centrodestra). Nonostante il dramma del covid, la nostra classe dirigente non sembra in alcun modo aver imparato dai propri errori. Basti vedere la vicenda del Covid Center di Civitanova Marche (di cui più volte abbiamo denunciato l’inutilità) e il fatto che il sindaco Mangialardi, ora candidato Presidente della Regione, faccia partire la propria campagna elettorale dal Santo Stefano di Porto Potenza Picena, una clinica riabilitativa privata, tessendo le lodi e l’eccellenza rappresentata dalla Sanità come strumento di profitto.

Pensiamo ai lavoratori, la maggior parte dei quali ha continuato a lavorare in piena crisi sanitaria con un numero elevatissimo di aziende rimaste aperte in deroga, mettendo in pericolo la loro salute e quella dei loro familiari; pensiamo ai licenziamenti che, per ora, sono stati bloccati ma che dal prossimo mese sarà possibile per le aziende attuare, con migliaia di persone che perderanno la loro occupazione. Pensiamo anche alle migliaia di lavoratori che ancora devono ricevere la cassa integrazione o ai lavoratori stagionali, autonomi e atipici che non hanno ricevuto il bonus 600 € perché non rientranti nei criteri adeguati, ritrovandosi ad affrontare un’emergenza da pandemia mondiale senza sostegni al reddito.

Pensiamo agli studenti, ai fuorisede ma non solo che si sono trovati a pagare affitti e utenze delle loro abitazioni senza poter raggiungere la loro città di studio e che si sono visti sempre più negare il loro diritto allo studio, trovandosi anche a pagare tutte le rette universitarie, andando a pesare ancora di più sulle spalle dei loro genitori, i quali nel frattempo magari non ricevevano reddito.

Spostandoci sullo specifico senigalliese, è sotto gli occhi di tutto la situazione dell’ospedale, trasformato in ospedale Covid per l’emergenza ma totalmente incapace di far fronte alle richieste dei cittadini per quel che riguarda le cure ordinarie; pensiamo alla situazione dei lavoratori stagionali, spina dorsale dell’economia della nostra città, che sul turismo fonda la sua più grande risorsa.

Risorsa che quest’estate vede il 30% delle strutture ricettive decidere di non aprire nemmeno, e il restante 70% in difficoltà persino ad assumere la metà dei lavoratori degli anni precedenti. Questo, unito al fatto che i lavoratori stagionali da sempre sono tra le categorie più sottopagate e sfruttate, con diritti negati e salari da fame, crea una condizione per cui un’intera economia cittadina era e sarà ancor di più basata sullo sfruttamento di un’intera categoria del lavoro.

Pensiamo poi al tema abitativo: la nostra città è diventata difficilmente abitabile per tutte quelle persone che non hanno una casa di proprietà e che si trovano a dovere pagare degli affitti in continuo aumento da alcuni anni a questa parte, in maniera funzionale alla turistificazione e alla gentrificazione del centro cittadino; pensiamo poi alla questione della gestione del territorio e della sicurezza idrogeologica, praticamente rimasta intoccata nonostante l’alluvione del 2014.

Il tempo stringe, e non possiamo quindi che chiamare per martedì 14 Luglio una seconda assemblea pubblica che dia modo di affrontare e confrontarsi su tutto questo, a cui invitiamo a partecipare tutti quei cittadini, comitati e forze sociali che vogliano costruire assieme a noi una lista che sia di rottura, che non segua il solito gioco della propaganda e della ricerca del consenso per fini personali. Costruiamo insieme la lista, scegliamo candidati che vengono dalle lotte o che vivono sulla propria pelle le contraddizioni di questo sistema, decidiamo i temi più importanti da far emergere, definiamo la campagna di raccolta firme!

Vogliamo esserci, ci saremo. Contro l’apatia della provincia, contro il silenzio delle amministrazioni complici di “prenditori” e sfruttatori, per una reale alternativa, per ribaltare il tavolo.

La maniera migliore di dire è fare!

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