Continua la lotta per il diritto all’abitare nel quartiere della Falchera, nell’estrema periferia di Torino. Il Comitato Miccichè, i cui membri avevano occupato qualche settimana fa 12 case popolari che erano state lasciate criminalmente vuote da anni ( https://contropiano.org/regionali/piemonte/2016/06/08/falchera-non-si-sfratta-la-lotta-continua-080173 ), non si è lasciato intimidire dalla violenta reazione del comune e dell’ATC che lunedì hanno mandato decine di poliziotti per sgomberare con la forza tre abitazioni (https://contropiano.org/regionali/piemonte/2016/06/13/sgomberi-cariche-falchera-la-campagna-elettorale-fassino-080414 e https://contropiano.org/news/politica-news/2016/06/14/la-falchera-non-si-arrende-080434 ). Il giorno seguente infatti gli occupanti, accompagnati dai delegati di ASIA-USB, si sono recati alla sede centrale dell’ATC e l’hanno occupata fino a che non hanno ottenuto un incontro con dei dirigenti. La posizione degli occupanti, sostenuta con determinazione, è stata che non fosse possibile continuare a trattare il disagio abitativo come una questione di ordine pubblico. Sono più di dodicimila le persone in lista d’attesa per una casa popolare, ma l’ATC, anziché costruirne di nuove, continua a vendere il suo patrimonio immobiliare o a lasciarlo colpevolmente vuoto per anni. Dopo una dura contrattazione il comitato ha ottenuto un incontro con il Presidente dell’ATC Mazzu e un funzionario della regione Piemonte per mercoledì prossimo, 22 giugno. È questo un primo passo importante per costringere la politica a prendersi le proprie responsabilità e a fornire una soluzione strutturale al disagio abitativo in cui si trovano migliaia di torinesi.
In attesa dell’incontro però Falchera non si ferma: continuano ogni mattina le colazioni solidali per assicurarsi che l’ATC non giochi sporco e mandi a sgomberare prima dell’incontro della settimana prossima, come continuano le assemblee tra gli abitanti del quartiere per decidere come organizzarsi e come portare avanti la loro protesta (https://www.facebook.com/asiatorinoUSB/photos/a.1677620042481612.1073741827.1677610205815929/1748608112049471/?type=3&theater )
Quando poi nella giornata di ieri è girata la voce che il sindaco Fassino in persona si sarebbe recato a Falchera, il Comitato si è subito organizzato per fargli capire che non era il benvenuto. Infatti non dimentichiamo che è lui il diretto responsabile dello sgombero: lunedì scorso infatti la polizia che ha candidamente ammesso che la richiesta di sgombero fosse stata fatta il venerdì precedente dal suo assessore alla casa. Fassino alla fine non si è presentato (chissà perché !?) ma al posto suo è comparso il Presidente dell’ATC Mazzu, che è stato immediatamente circondato dai falcheresi. Il Presidente, messo alle strette, ha dovuto riconoscere le colpe dell’organo da lui gestito, ammettendo che troppe case sono lasciate vuote. Ha anche garantito che non ci sarebbero stati altri sgomberi fino all’incontro del 22 (video: https://www.facebook.com/1404426789858870/videos/1404998146468401/ ).
Falchera quindi resiste, e non si fermerà finché il diritto alla casa non sarà garantito per tutti!
Redazione Contropiano Torino
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