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Potere al Popolo al Salone del Libro: da Roma a Torino antifascismo militante

La presenza della casa editrice di CasaPound al Salone del Libro è stata annullata a poche ore dall’apertura degli stand ma ciò non ha risolto la contraddizione politica che tutta la vicenda ha sollevato.

Potere al popolo ha deciso quindi di mantenere il proprio presidio all’ingresso del Salone, a cui hanno aderito anche altre realtà come Sinistra Anticapitalista, Noi Restiamo, Osa Torino e una delegazione del movimento No Tav.

Il balletto istituzionale che le polemiche sempre più forti hanno suscitato non ha fatto altro che sottolineare la contraddizione di chi in campagna elettorale o alle fiaccolate del 25 aprile si dichiara antifascista salvo poi concedere spazi e agibilità ai fascisti.

In particolare il Pd e tutto il suo carrozzone di partitini stampella sono i responsabili da quasi trent’anni di una normalizzazione crescente delle organizzazioni fasciste nel nostro paese, oltre ad essere stati gli esecutori materiali delle politiche di massacro sociale che generano spesso l’humus in cui cerca di infiltrarsi l’estrema destra, come d’altronde hanno dimostrato i tentativi fatti da CasaPound a Casalbruciato gli scorsi giorni.

Potere al popolo rivendica la necessità di un antifascismo militante e non di mosse ipocrite che vanno a convenienza dei sondaggi come quelle di Pd e 5 stelle. Proprio i fatti di Roma dimostrano l’importanza di una risposta popolare antifascista sia contro le organizzazioni fasciste che fomentano la guerra tra poveri, sia contro l’ipocrisia istituzionale degli attori responsabili delle condizioni critiche delle classi popolari nel nostro paese.

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