Che non sarebbe stato un buon giorno l’avevamo già visto dal primo mattino, anzi dalla sera prima: la giunta Lo Russo, lungi dal rappresentare una qualunque forma di “meno peggio” rispetto ad un possibile trionfo di Damilano e dunque “delle destre”, si candidava ad essere l’espressione più consapevole e conseguente del Sistema Torino, ossia di quel conglomerato di interessi imprenditoriali e finanziari che da un trentennio ormai ha eletto il centro-sinistra a rappresentante politico di riferimento (sapendo certamente ben riposizionarsi anche con giunte di altro colore politico, anche se presuntamente anti-sistema, come quella di Appendino e dei 5 Stelle).
E infatti la giunta Lo Russo ha subito fatto intendere quali siano le linee guida della propria azione: dall’immediato rientro del Comune nell’Osservatorio sulla Tav, al rilancio della fallimentare linea dei Grandi Eventi, alla strada spianata alla costruzione di nuovi ipermercati, anche se ciò mette in pericolo gli spazi di associazioni come Comala.
Nessuna sorpresa, dunque; come nessuna sorpresa ci suscita il constatare che, su queste linee, è massima la concordanza con la stampella di sinistra della coalizione, ossia quella Sinistra Ecologista la cui opportunistica rincorsa al Pd consente loro ora di esprimere due consigliere e Jacopo Rosatelli, addirittura Assessore alle politiche giovanile e abitative.
Ora il buon Rosatelli ha rilasciato una bella intervista a Repubblica Torino nella quale ha parlato a lungo dei progetti del comune sulla sanità, riuscendo a non parlare MAI di rapporto tra pubblico e privato, e, capolavoro di ipocrisia, sulla questione del Parco della Salute auspicando la realizzazione di un grande “dibattito pubblico”.
Rosatelli, Lo Russo: per noi la sanità deve essere pubblica, senza ipocrisie, senza giri di parole; e il Parco della Salute non s’ha da fare, perché non può che rappresentare un’intensificazione dell’aziendalizzazione e privatizzazione della sanità, nonché della tendenza alla concentrazione dei servizi in poli “di eccellenza” a discapito del servizio territoriale.
Un ulteriore esempio della considerazione politica riservata dalla sedicente sinistra all’intervento pubblico lo si può ritrovare nelle ultime dichiarazioni di Rosatelli, il quale davanti al riproporsi del problema dei senzatetto in vista dell’inverno, propone di ampliare i posti letto nei dormitori.
Come ribadito dai compagni di Asia-Usb Torino, l’unico modo per risolvere la crisi abitativa torinese è tramite l’implementazione di politiche strutturali che rilancino l’edilizia residenziale pubblica, laddove puntare sui dormitori rappresenta il solito tentativo di mettere una pezza, nell’ottica di portare avanti il modello di città vetrina che punta a nascondere sotto il tappeto le sue contraddizioni.
Non pensiate che la vostra spruzzatina di zucchero sulle politiche antipopolari del Pd possa convincere qualcuno, noi sicuramente siamo dalla parte dell’opposizione, siamo dalla parte delle classi popolari!
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