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Torino. Fuori fascisti e polizia dall’università: no al governo del manganello!

30/10 Giornata di agitazione nazionale in università davanti a tutti i rettorati

Verso il 4 novembre contro il governo Meloni e contro le guerre

Oggi dei fatti gravissimi sono accaduti all’università di Torino. La polizia ha caricato gli studenti per proteggere l’iniziativa dei fascisti in Università. Un gesto inaccettabili che sdogana ulteriormente la presenza delle forze dell’ordine e la violenza condotta contro gli studenti, nei luoghi della formazione e verso le mobilitazioni che si stanno creando.

Per questo è necessario rispondere con una giornata di lotta davanti ai rettorati del paese questo lunedì, gridando forte e chiaro che non sarà concesso un millimetro ai fascisti e alla violenza poliziesca nei nostri atenei.

Questi fatti non sono isolati, ma si inseriscono nella cornice del trattamento riservato agli studenti dal governo del manganello: un atteggiamento che spalanca le porte alle derive e alle forze reazionarie e fasciste nelle nostre università e nella società tutta.

A partire dalla legittimazione del FUAN, riammesso da dietro la porta dalle università d’Italia dopo essere stato espulso dall’albo delle associazioni a seguito delle mobilitazioni studentesche.

Questo governo sta sempre di più restringendo gli spazi democratici, favorendo derive reazionarie e forze regressive, dalle università alla società tutta.

Una condotta in linea con i governi del resto d’Europa, che proprio in questi giorni stanno schiacciando le libertà democratiche di manifestare la propria personalità e il proprio pensiero, solidarizzando con il popolo palestinese.

L’abbiamo visto anche con il trattamento riservato agli studenti in lotta per il diritto alla casa: da Torino a Bologna, le lotte degli studenti sono state trattate direttamente con il manganello.

Sempre oggi, è passato un anno dall’occupazione della facoltà di scienze politiche alla sapienza inseguito sempre all’iniziativa dei fascisti in università e l’insediamento del governo: gli studenti hanno subito la violenza della polizia, ma hanno saputo organizzarsi e rispondere con la lotta e l’occupazione dell’università.

Questa giornata arriva anche in un momento in cui la guerra e la sua stretta repressiva si fa sentire anche nei nostri atenei.

Proprio per il 27 ottobre la CRUI, la conferenza dei rettori, aveva chiamato la giornata della pace in università: tante lacrime di coccodrillo per la tragica situazione delle guerre che ormai sempre di più si diffondono, mentre le nostre università, come oggi ha dimostrato, sono teatro continuo di repressione e violenza verso gli studenti, nella coerenza di un’istituzione che si schiera con la guerra e con la restrizione degli spazi di agibilità politica – a partire dagli accordi sostenuti con le industrie belliche e stati criminali come quello di Israele.

Mentre l’Universita chiama alla pace, il rettore di Torino permette che gli studenti vengano manganellati nei loro corridoi universitari. Queste cariche e queste intimidazioni sono anche da leggere come chiara risposta alle mobilitazioni che in università stanno denunciando proprio questi accordi, solidarizzando con la resistenza palestinese e la lotta che sta portando avanti.

Queste cariche e queste intimidazioni sono anche da leggere come chiara risposta alle mobilitazioni che in università stanno denunciando proprio questi accordi, solidarizzando con la resistenza palestinese e la lotta che sta portando avanti.

Per questo lunedì ci mobiliteremo in tutti gli atenei per le responsabilità dei rettori e contro le manganellate della polizia per difendere i fascisti, in vista della mobilitazione nazionale del 4 novembre dove gli studenti universitari scenderanno in piazza a Roma contro questo governo e la partecipazione del nostro paese alle imprese guerrafondaio per tutelare gli interessi dell’occidente e della NATO.

FUORI FASCISTI E POLIZIA DALLE UNIVERSITÀ!

30/10 AGITAZIONE NAZIONALE IN UNIVERSITÀ

4/11 MOBILITAZIONE NAZIONALE CONTRL IL GOVERNO MELONI E LE GUERRE

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