Menu

Torino. “Palazzo Nuovo Occupato! Palestina Libera!”

Come studentesse e studenti dell’Università di Torino abbiamo deciso di prendere parola e aprire insieme un percorso di discussione e di lotta rispetto a ciò che sta succedendo in Palestina.

È nostro compito rispondere all’indifferenza che i luoghi del sapere, le Università e le scuole, hanno mostrato  nei confronti dello sterminio del popolo palestinese. Verso la manifestazione studentesca di venerdì 17 novembre perché la lotta degli studenti contro il Governo è anche la nostra lotta.

Da più di un mese avviene l’intensificazione del genocidio ai danni del popolo palestinese. Solo a Gaza sono più di undicimila le persone uccise per mano dell’esercito sionista di cui 2600 studentesse e studenti di vario ordine e grado e al tempo stesso sono state bombardate più di 212 scuole che da un mese a questa parte fungevano come rifugio per le persone sfollate in seguito ai bombardamenti.

Fin dalla risposta del sette ottobre della resistenza palestinese ai 75 anni di colonizzazione, il Governo italiano si è espresso con un sostegno incondizionato allo stato criminale di Israele.

Appoggio riconfermato nella decisione di astenersi alla risoluzione Onu per un cessate il fuoco a Gaza. Le università si sono allineate all’esecutivo Meloni, difendendo lo stato sionista e tutti gli accordi in atto con gli Atenei israeliani e censurando ogni voce a sostegno del Popolo Palestinese.

La stessa università di Torino e il Politecnico hanno negato la possibilità di discutere del tema appellandosi alla complessità del momento storico. L’ipocrisia di questi “spazi formativi” non è qualcosa a cui possiamo uniformarci.

Combattiamo la normalizzazione dei soprusi ai quali stiamo assistendo e la propaganda sionista che ogni giorno ci viene propinata per giustificare l’indifendibile complicità che l’Italia sta dimostrando nei confronti di un vero e proprio genocidio.

Come comunità universitaria tutta dobbiamo agire concretamente per la vittoria della Palestina finché non sarà completamente libera e decolonizzata, dobbiamo sostenere il diritto alla lotta come unica strada possibile

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *