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Torino. Studenti incatenati sulla Mole per il diritto alla casa e allo studio

Aggiornamento 02/10 – ore 11:30

La polizia trascina di forza gli studenti incatenati

La questura di Torino senza attendere l’intervento dei vigili del fuoco è intervenuta a rompere le catene e trascinare di forza i nostri compagni.

Attacchi fascisti e repressione della questura: le uniche risposte che gli studenti che chiedono diritto alla casa e allo studio ricevono in questo Paese.

Non facciamo passi indietro e continuiamo la mobilitazione con la notte rossa alla palazzina Aldo moro. Ripiantiamo le tende in vista dell’arrivo della Meloni a Torino.

Appuntamento a domani, martedì 3 ottobre, ore 09:30 a Palazzo Nuovo.

Contestiamo la premier!

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Siamo stanchi di attendere: Meloni, data di incontro, ora!

Soldi alla casa e allo studio, non alla guerra!

Dopo aver passato una settimana in tenda qua a Torino e su tutto il territorio nazionale come studenti in lotta per il diritto alla casa e allo studio, le nostre rivendicazioni non sono state accolte e non siamo nemmeno stati ascoltati.

Basti vedere le ultime dichiarazioni da Salvini al presidente di Confindustria: sacralizzazione della proprietà privata, attacco ai giovani tacciati come “nullafacenti”, piani casa a favore solo della borghesia palazzinara.

Non solo, chi ci ha risposto dalle istituzioni continua a proporre proprio le stesse soluzioni e gli stessi progetti che hanno concorso a portarci a questa situazione.

Per questa ragione oggi ci siamo incatenati alla Mole, per pretendere una data di incontro con la premier, i ministeri di competenza della nostra situazione, cioè MUR e MIMS, e gli enti regionali per il diritto allo studio, e non ce ne andremo finché non la otterremo.

Da tempo ormai da ogni governo di qualunque colore politico viene messa in moto la macchina della macelleria sociale verso le fasce più povere della popolazione.

Nel caso degli studenti, ormai si può affermare con certezza che il diritto allo studio viene garantito solo a chi se lo può permettere, con un problema di caro-affitti  sempre più dilagante,e se qualcuno osa dire che non ha un tetto sopra la testa viene agitata la sacralità della proprietà privata, o le miracolate soluzioni di partnership private, mentre i fondi pubblici vengono utilizzati per foraggiare una guerra i cui costi vengono scaricati tutti verso il basso, avvicinandoci sempre di più al voto per il rinnovo al sostegno del conflitto.

Ci ritroviamo a non trovare case da affittare per indisponibilità (pur conoscendo benissimo il gioco dei palazzinari per aumentare l’offerta) oppure ad affittarle a prezzi esorbitanti,esclusi dagli studentati o per mancanza di posti o per requisiti assurdi di merito.

Le istituzioni dall’Università al Governo rispondono con soluzioni che altro non sono che specchi per le allodole. Le collaborazioni con i privati degli studentati di lusso non costituiscono un reale aumento dei posti letto per gli studenti, , così come il canone concordato è solo un palliativo che va a favorire gli affittuari e i palazzinari.

Noi studenti siamo stanchi di essere trattati come bacino da cui estrarre profitti per i palazzinari, come manodopera impoverita del terziario e chiediamo solo che ci venga permesso di studiare, in poche parole siamo qua per pretendere il diritto alla casa e allo studio.

Le nostre rivendicazioni vanno alla radice del problema abitativo: vogliamo l’abolizione della legge  431/98 a firma centrosinistra che liberalizza alla follia il mercato degli affitti e la reintroduzione dell’equo canone; vogliamo un piano strutturale di investimento sull’edilizia universitaria pubblica; vogliamo un tavolo permanente con MUR, MIMS e Enti regionali per il diritto allo studio; vogliamo l’esclusione dei privati da fondi del PNRR.

Saremo anche in piazza il dopodomani per portare questi punti in occasione della presenza della premier in città.

Vogliamo da ultimo portare queste rivendicazioni direttamente alla premier e ai ministeri di competenza, motivo per cui non ci muoveremo da qui finché non otterremo una data di incontro.

Casa, studio, reddito: ora!

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