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Sardegna. Mancu abba in broca

La crisi legata alla mancanza di acqua a Nuoro e Mamoiada per la rottura della condotta di Janna ‘e Ferru è solo l’ultima prova dell’inaffidabilità e dell’inefficienza del gestore Abbanoa. Un poltronificio utile ai partiti unionisti di centrodestra e centrosinistra, che in questi anni non hanno fatto altro che piazzare i propri uomini all’interno dei posti chiave, trascurando lo scopo principale: l’approvvigionamento idrico dei cittadini sardi.

Condotte colabrodo e in materiali pericolosi per la salute dei cittadini (si pensi che la condotta incriminata è in cemento-amianto), nessun reale piano di sostituzione e ammodernamento della rete ma solo interventi per tamponare eventuali guasti.

Nel pieno di una pandemia globale, con i cittadini già provati da mesi di isolamento e di chiusura delle attività economiche, a cavallo di un ponte di ferragosto tra i più torridi degli ultimi anni, i cittadini si trovano a dover fare la fila fin dalle prime ore del mattino per avere qualche decina di litri d’acqua per i bisogni essenziali.

Quello che sta succedendo è indegno di una società che vuole considerarsi civile. Sono questi i problemi che fanno emergere le contraddizioni che ci mostrano che l’apparenza del nostro vivere da “occidentali” si frantuma in pochi attimi davanti a problemi reali che una politica incapace, di centrodestra così come di centrosinistra, ha semplicemente messo sotto il tappeto per decenni.

Il soddisfacimento di un bisogno elementare come l’accesso all’acqua potabile non può essere affidato a una società che, a fronte di stipendi esorbitanti per i suoi dirigenti, si dimostra incapace di pianificare il rinnovo periodico della sua rete di distribuzione, vivendo di emergenza e tirando a campare.

Crediamo che sia venuto il momento di mettere in discussione in ogni sede possibile l’attuale dipendenza di Abbanoa dall’influenza dei grandi partiti: non è più rinviabile una radicale riforma che ponga al centro della società la competenza e l’ottimizzazione delle risorse e non la lottizzazione politica.

In chiusura intendiamo esprimere la solidarietà alla protezione civile comunale, impegnata con le numerose richieste di acqua da parte delle persone più fragili, e alle squadre di emergenza attualmente impegnate nella riparazione delle tubature.

I lavoratori sono costretti a operare a temperature proibitive e sotto ferragosto, scontando col loro sacrificio l’incompetenza e il lassismo di una classe dirigente che oggi più che mai si dimostra inadatta e incompatibile con gli interessi dei cittadini.

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