Lunedì 4 Novembre 2024, alle ore 17.30 da Piazza Università a Sassari partirà una Manifestazione per: Dire No al DDL 1660, per una Sardegna Smilitarizzata e Solidale con il Popolo Palestinese.
Il corteo si muoverà da piazza Università verso via Margherita di Savoia, proseguirà in Corso Vico poi, in Corso Vittorio Emanuele per concludersi in Piazza Castello con gli interventi dei promotori e di artisti che hanno aderito.
La manifestazione nasce dalla riflessione condivisa e dalla collaborazione di tante associazioni impegnate da anni contro la guerra e la militarizzazione del nostro territorio e della nostra società, riunitesi in un collettivo aperto e plurale denominato “Culeziu contra a la gherra”.
“Il 4 novembre di ogni anno, lo stato italiano celebra la festa delle forze armate con manifestazioni
muscolari e, nell’ultimo anno, con la presenza delle sue massime cariche in Sardegna, quasi a voler ribadire il controllo militare della nostra isola”, si legge in una nota degli organizzatori:
“Per questo il 4 Novembre scenderemo in piazza, quest’anno per la prima volta in questa data, perchè vogliamo urlare a gran voce che guerra, paura e distruzione non vanno festeggiate, vogliamo ribaltare con la nostra mobilitazione la narrazione bellica associata a questa giornata e che in Sardegna ci asfissia 365 giorni all’anno.
Invitiamo tutti e tutte alla mobilitazione, a realtà organizzate e individualità chiediamo di aderire alla manifestazione”.
Questi i punti condivisi dalle organizzazioni promotrici della manifestazione:
-Contro l’onnipresenza di militari e fdo nei contesti sociali.
-Per decostruire il “Mito della Brigata Sassari”.
-Contro la presenza dei militari in scuole e università.
-Contro la militarizzazione dei quartieri popolari come risposta al disagio sociale.
-Contro la repressione delle lotte e il DDL 1660.
-Solidali con il Popolo Palestinese e con tutti i popoli oppressi.
-Per smascherare il sistema patriarcale e imperialista, di cui militari e fdo sono espressione.
-Contro il colonialismo, che sfrutta corpi e terre.
-Contro la narrazione che ci impone di avere una costante “paura del diverso”.
-Per la liberazione della Sardegna dall’occupazione militare
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