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Cagliari. Perquisizione a un minorenne solidale con la Palestina

Stamattina presto la questura di Cagliari ha deciso di entrare a casa di un giovane compagno minorenne, che vive con i genitori e la sorella, una bambina.

La perquisizione disposta alle prime luci del mattino sarebbe giustificata dall’accusa di imbrattamento (art. 639 c.p.) della sede di Sardos Pro Israele. Un atto evidentemente teso a reprimere chiunque sia attivo nella lotta per la liberazione del popolo palestinese e contro il genocidio messo in atto da Israele. Un atto che mira ad intimidire l’attivismo del giovane compagno.

Chiunque abbia commesso l’imbrattamento di cui è accusato il giovane militante non troverà da parte nostra biasimo o disapprovazione, Israele sta commettendo un genocidio e per l’ennesima volta questo sembra passare in secondo piano. E non perché noi siamo antisemiti, ma perché la politica italiana e tutti i suoi servi sono sionisti. Di questo avevamo già avuto dimostrazione quando, qualche settimana fa, ci è stato negata l’autorizzazione per il corteo del 5 ottobre in quanto c’era la possibilità che ci fossero organizzazioni a sostegno del popolo palestinese (e per fortuna!).

Crediamo che tutto quello che sta succedendo sia scandaloso, e con moltissima rabbia e vergogna per il comportamento dello Stato italiano diamo tutta la nostra solidarietà al compagno preso di mira, e ribadiamo sostegno incondizionato al popolo palestinese.

Invitiamo chiunque sia arrabbiatə come noi a seguire le prossime date che annunceremo e a venire il 4 novembre a Sassari.

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