Per anni ha operato la Società “Stretto di Messina Spa”, con il compito di realizzare la progettazione per la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina. Per questa “progettazione”, come certificano i bilanci della stessa società pontista, sono stati spesi ad oggi 312 milioni di euro .
312 milioni di euro bruciati mentre in Sicilia gran parte della linea ferrata esistente è a binario unico, e tante altre tratte sono state eliminate, imponendo alle lavoratrici e ai lavoratori pendolari l’utilizzo del trasporto (più costoso) su gomma ; mentre la rete stradale urbana ed extraurbana e autostradale, spesso anche per assoluta mancanza di manutenzione ordinaria, è a pezzi; mentre è sempre più raro che non ci sia un comune siciliano, che non sia coinvolto, a rischio idrogeologico.
312 milioni di euro bruciati mentre in Sicilia oltre l’80 % degli edifici scolastici non sono a norma e gran parte di essi sono localizzati in zone sismiche; mentre nell’arcipelago siciliano non esiste un Piano Regionale Abitativo e tantissime famiglie, senza la possibilità di accedere alle CASE POPOLARI, subiscono sfratti e sgomberi e pignoramenti a causa della mancanza di reddito; mentre la sanità pubblica continua a subire la chiusura di ospedali e di pronto soccorsi.
IL PONTE, quindi, ha già rapinato risorse ai nostri territori!
In questo contesto neocoloniale, la Federazione del Sociale USB Sicilia esorta la Sicilia oppressa e sfruttata alla mobilitazione contro qualsiasi progettazione pontista espressione dei vari clan delle multinazionali del profitto e sarà presente alla manifestazione di venerdì 26 luglio a Torre Faro, Messina.
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