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Pisa. Dopo Romulo, Salvatore, Jaballah. Quanti altri ancora?

Il 2 febbraio Jaballah Sabri, operaio di 23 anni, è morto schiacciato sotto una pressa in un’azienda tessile di Montale (PT).

Lunedì 1° febbraio Salvatore Vetere, in seguito a un incidente avvenuto in una conceria a Castelfranco di sotto (PI), ha perso la vita. Stava lavorando ad un ponteggio quando, per cause in corso di accertamento, è caduto da un’altezza di circa tre metri. Era impiegato in uno dei tanti sub appalti che rendono “snelle” le attività di manutenzione, facendo ricadere su una micro-impresa a partita IVA i costi finali del lavoro.

Due giorni prima era toccato a Romulo Sta Ana, cittadino di questo paese, un marito ed un padre che nella notte scorsa sotto una pioggia battente ha perso la vita mentre attraversava nel pistoiese una strada buia per raggiungere il fast food da cui ritirare un pasto da consegnare come “rider”.

Forse non poteva permettersi ritardi, forse attraversava immaginando un futuro migliore per le sue figlie, pensando che quei pochi spiccioli fossero il senso tangibile della sua dignità.

Ma che dignità ci può essere in un “lavoro” da schiavi che ti obbliga a correre per le città sapendo che ogni minimo ritardo può costare anche una decurtazione di quella specie di elemosina?

E così anche Romulo è stato ucciso, e come Potere al Popolo di Pisa non possiamo che andare con la mente alla storia di Maurizio Cammillini, che due anni fa perse la vita qui nella nostra città in circostanze simili e che purtroppo si ripetono con sempre maggiore frequenza.

Queste di Salvatore, Jaballah, Romulo, come quello di Maurizio, non sono stati incidenti, ma veri e propri omicidi che devono rimanere sulla coscienza di chi accumula profitti servendosi di coloro che anche a causa della crisi economica e sociale che la pandemia ha accentuato, inseguono una vita decorosa con un “lavoro” pericoloso e a cottimo. E sulla coscienza di chi auspica che il “costo del lavoro” assomigli di più a quello di un paese schiavista e torturatore.

Potere al Popolo! di Pisa esprime il proprio cordoglio alle famiglie delle vittime, ma ritiene che questo non possa più essere sufficiente. E’ ormai assolutamente indispensabile agire concretamente affinché in Italia diventi legge la modifica del codice penale che introduce il reato di omicidio sul lavoro.

Sono già più di 70 i cittadini di questo paese che in un mese hanno perso la vita nei cantieri, nelle campagne e sulle strade ed anche su questo tragico aspetto della nostra vita è ora di decidere da che parte stare, se dalla parte degli sfruttatori e di chi si arricchisce alle spalle dei giovani e dei precari o dalla parte degli sfruttati.

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