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Gaza. I centri di distribuzioni del cibo della GHF erano trappole mortali

Una nuova indagine di Airwars rivela che i siti alimentari della Gaza Humanitarian Foundation (GHF), sostenuti da Stati Uniti e Israele nel 2025, sono stati costruiti all’interno di zone di combattimento israeliane attive.
Contractor armati statunitensi e forze di occupazione israeliane controllavano l’accesso, trasformando la distribuzione degli aiuti in una “trappola mortale militarizzata”.
Oltre 1.000 palestinesi sono stati uccisi mentre cercavano cibo, e i più vulnerabili sono stati spesso lasciati senza aiuto.

Armati di fucili, granate stordenti, spray al pepe e manganelli antisommossa, centinaia di appaltatori, molti con esperienza in combattimento o nelle forze speciali, hanno supervisionato le distribuzioni all’interno delle zone controllate da Israele.
Le folle sono state incanalate attraverso corridoi stretti, spesso esposte a tattiche aggressive di “controllo della folla”, con conseguenti ferimenti e caos.
Oxfam ha sottolineato che le distribuzioni umanitarie non dovrebbero mai comportare danni, evidenziando come l’impostazione militarizzata dei siti GHF abbia trasformato gli aiuti salvavita in un rischio mortale per i palestinesi.

I civili sono stati spinti attraverso corridoi stretti mentre gli appaltatori impiegavano granate stordenti, spray al pepe e sparavano proiettili veri a terra e sopra le loro teste.
I colpi di arma da fuoco israeliani hanno ulteriormente messo in pericolo coloro che lasciavano i siti, e i primi soccorritori non sono riusciti a raggiungere i civili feriti.
Sono stati segnalati centinaia di incidenti di danno ai civili, inclusi morti, feriti e fughe di panico, poiché la distribuzione degli aiuti è diventata caotica e pericolosa.
Le operazioni di GHF illustrano come gli aiuti militarizzati a Gaza abbiano trasformato l’assistenza salvavita in un’odissea mortale per la popolazione.

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