Contro l’emergenza abitativa requisire case sfitte non è reato!
Si è svolto un partecipato Flash mob contro l’emergenza abitativa in Via Cristofolo Colombo/piazza della stazione
Nel 2011 una sentenza della quarta sezione penale del tribunale di Roma ha stabilito che requisire le case sfitte non è reato, assolvendo tre presidenti di municipi romani che avevano requisito 200 appartamenti per impedire gli sfratti in arrivo.
Così avvenne nel 1978 a Pisa per il villaggio cento fiori, requisito dall’allora sindaco Luigi Bulleri, che riconobbe di fatto l’occupazione di decine di famiglie senza casa.
Da allora, la situazione nella nostra città è molto peggiorata. Oltre 150 sfratti esecutivi in arrivo, 900 domande all’Apes per avere una casa popolare, oltre 180 case popolari vuote per mancato manutenzione, riduzione del numero di alloggi per studenti universitari, costretti a rivolgersi ad un mercato degli affitti proibitivo, tenuto alto dagli oltre 4000 appartamenti sfitti in citta e nelle immediate periferie, come quello che abbiamo segnalato con uno striscione in Via Cristofolo Colombo, angolo piazza della stazione, con oltre 50 alloggi sfitti da oltre 30 anni.
L’aumento del costo della vita, la riduzione progressiva di salari e pensioni, le tariffe di acqua, gas e luce che aumentano vertiginosamente, migliaia di licenziamenti in arrivo anche nella nostra città a causa della crisi di piccole e medie aziende che non ce la fanno a pagare i costi dell’energia.
Questa è la situazione nella quale torniamo sul tema delle requisizioni di case sfitte.
Unione Popolare si batte per rendere automatica la requisizione di case sfitte di fronte all’emergenza abitativa che stiamo vivendo, che si aggiunge alla crisi che angustia la vita di milioni di persone, tra cui tanti abitanti della nostra città.
Occorre coraggio politico e volontà̀ di stare dalla parte dei bisognosi di casa, non dei palazzinari, come le giunte che si alternano alla guida di Palazzo Gambacorti.
Potere al Popolo!, che sostiene Unione Popolare alle elezioni del prossimo 25 settembre, questo coraggio ce l’ha, come dimostrato in questi anni, con picchetti antisfratto e solidarietà̀ attiva con i bisognosi di casa.
Ora si tratta di trasformare la solidarietà̀ in progetto, utilizzando i miliardi di euro regalati alle industrie delle armi per creare 500mila nuove case popolari in tutto il paese.
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