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Piombino. Diffida al governo sulla nave gasiera attraccata in porto

La nave gasiera Golar Tundra ha attraccato nel porto di Piombino non con i serbatoi vuoti, ma con un quantitativo indeterminato di gas.

L’Unione Sindacale di Base, rappresentata dall’avvocato Vincenzo Perticaro, ha inviato formale diffida alla presidente del Consiglio Meloni, a quattro ministri e al presidente della Regione Toscana Giani a bloccare ogni tipo di attività e/o operatività della nave rigassificatrice Golar Tundra, ormeggiata dalla scorsa notte nel porto di Piombino.

La diffida oltre che a Meloni e Giani è indirizzata ai ministri Salvini (Infrastrutture e Trasporti), Piantedosi (Interno), Urso (Imprese) e Pichetto Fratin (Ambiente e Sicurezza Energetica), ed è stata inviata per conoscenza anche alla Procura della Repubblica di Livorno, che ha aperto indagini preliminari sui reati ambientali e contro l’incolumità pubblica denunciati da Perticaro per conto di USB.

In buona sostanza si chiede lo stop a ogni attività fino a pronunciamento definitivo del Tar del Lazio il 5 luglio sul ricorso USB, e comunque finché SNAM non avrà soddisfatto tutte le prescrizioni relative alla sicurezza dell’impianto e alla sua eventuale operatività, percorso tutt’altro che in fase avanzata.

USB denuncia tra le altre cose che, contrariamente a quanto asserito pubblicamente, la Golar Tundra abbia attraccato a Piombino non con i serbatoi vuoti, ma con un quantitativo indeterminato di gas. Di qui l’invito a verificare la circostanza e a sospendere inoltre le attività in attesa della certificazione AIA, del rapporto finale sulla sicurezza – di cui SNAM ancora non dispone – e delle autorizzazioni mancanti.

Tutto ciò senza tralasciare la tutela dell’incolumità pubblica, in particolare quella dei cittadini di Piombino, che a oggi non risulta ancora assicurata, stante il fatto che in caso di incidente la Golar Tundra non è in grado di prendere il mare.

Da ultimo, USB invita i ministri competenti e Palazzo Chigi alla sorveglianza e vigilanza del cronoprogramma delle opere in forza della normativa che regola il settore, per salvaguardare i diritti costituzionalmente garantiti dei cittadini di Piombino.

In caso di mancato riscontro e/o di inerzia rispetto alla diffida inviata, USB annuncia che chiamerà i destinatari della diffida e le rispettive amministrazioni a farsi carico delle conseguenze giuridiche, sia civili che penali, del loro mancato operato.

 

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