Al termine dell’assemblea del 29 novembre, promossa in occasione della giornata mondiale dedicata al popolo palestinese alla presenza di un rappresentante della campagna di Boicottaggio Disinvestimento e Sanzioni (BDS Italia), le organizzazioni ed i singoli presenti decidono di costituire un Coordinamento cittadino per il boicottaggio del sistema coloniale e di Apartheid istituito sulla terra di Palestina dallo stato di Israele.
In queste settimane abbiamo incarnato le mobilitazioni in solidarietà con il popolo palestinese, massacrato da un quotidiano bombardamento a tappeto che ha ucciso oltre quindicimila persone, tra cui seimila bambini e quattromila donne, configurandosi come un vero e proprio genocidio condannato a parole da paesi ed organizzazioni internazionali, fermatosi solo per uno scambio di prigionieri determinato sia dalla capacità di resistenza palestinese sul campo di battaglia, sia dalle fortissime pressioni dei familiari degli israeliani sequestrati.
Il governo fascista di Israele non perde occasione per ribadire che lo scambio in corso non e’ sufficiente per riportare la pace. In ogni momento l’aggressione può riprendere, con conseguenze ancora più devastanti su una popolazione di 2 milioni e trecentomila persone costrette a vivere in un carcere a cielo aperto, senza ospedali distrutti dalle bombe, senza casa, senza servizi essenziali.
Lo scopo di questa mattanza è chiaro: la deportazione fuori dal territorio palestinese dei legittimi abitanti di quella terra.
Per opporci a questa politica genocida occorre quindi che la solidarietà con la Palestina cambi marcia, affiancando alle manifestazioni di piazza il rilancio del boicottaggio di tutte le relazioni che il nostro paese, la nostra economia, le nostre istituzioni universitarie di ricerca e culturali intrattengono con Israele.
Una attività, quella del boicottaggio, che oggi e’ una forma di pressione concreta contro la possibile ripresa dell’aggressione a Gaza e in Cisgiordania, ma che abbiamo intenzione di mantenere nel tempo, sino alla fine del sistema segregazionista e genocida dello Stato di Israele.
Per raggiungere questi scopi indichiamo due scadenze nazionali sulle quali il movimento di solidarietà italiano concentrerà le proprie forze:
venerdì 1 dicembre giornata di boicottaggio contro il gruppo Carrefour, che sostiene lo Stato e l’economia israeliana e ne trae profitto.
A Pisa presidio alle ore 17.30 in Piazza Clari / Via San Martino
sabato 2 dicembre giornata nazionale indetta dalle comunità palestinesi in Italia
A Pisa presidio in piazza XX settembre h. 18
La prima riunione del Coordinamento pisano per il boicottaggio di Israele si svolgerà giovedì 7 dicembre alle h. 18 in Via Bovio 48, Pisa
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R.P.
Cosa dovrebbe fare la popolazione ebraica di Israele? Emigrare altrove? Una nuova diaspora? Spero che sia almeno pacifica … sotto Babilonia e Roma imperiale i morti furono parecchi, SIC!
Redazione Roma
Sul tavolo ci le proposte di due stati per due popoli (ma uno esiste e l’altro ancora no dopo 75 anni dalle risoluzioni ONU che li prevedevano). Poi c’è la proposta di uno stato unico, ma questo prevede che sia uguale sia per gli ebrei che per i palestinesi. Nessuna delle due prevede l’espulsione dell’altro. Al momento vediamo solo quello israeliano: uno stato solo per gli ebrei che non prevede la presenza dei palestinesi se non in bantustan isolati e sottomessi. Giudichi Lei
Redazione Contropiano
Basterebbe forse che rientrasse nei confini disegnati dalle risoluzioni dell’Onu, invece di “allargarsi” a suon di cannonate…