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Israele: sempre più casi di boicottaggio. Si dimette allenatore Maccabi

Crescono i casi di boicottaggio internazionale nei confronti di Israele dopo l’ennesima strage a Gaza e anche lo sport del cosiddetto ‘Stato ebraico’ ne sta soffrendo le conseguenze.
L’ultimo episodio in ordine di tempo ieri, con la decisione di Oscar Garcia, allenatore del Maccabi Tel Aviv, di rassegnare le proprie dimissioni. Il tecnico ha deciso di abbandonare la panchina per “l’attuale situazione legata alla sicurezza nel Paese”, si legge in una nota diffusa dal club israeliano. Oscar Garcia era tornato quest’anno ad allenare il club israeliano, sulla cui panchina si era seduto già nella stagione 2012/13. Secondo la stampa israeliana sulla decisione dell’allenatore hanno pesato le pressioni di sua moglie, spaventata dai lanci di missili palestinesi sempre più vicini a Tel Aviv. “E’ una decisione presa per motivi personali che dobbiamo rispettare”, ha spiegato Jordi Cruyff, figlio del grande Johan e attuale dirtettore generale del Maccabi. Al suo posto il club ha preso un altro spagnolo, Paco Ayestaran, ex vice di Rafa Benítez al Liverpool e al Valencia.

Dall’inizio dei bombardamenti di Israele contro la popolazione di Gaza sono numerosi gli episodi che hanno preso di mira i club israeliani, come quello accaduto a fine luglio in Austria dove l’amichevole tra i francesi del Lille e gli israeliani dal Maccabi Haifa é stata interrotta a 5′ dalla fine a causa dell’invasione di campo di alcuni attivisti che sventolavano bandiere palestinesi. Tra i calciatori e le persone che avevano invaso il campo si è sfiorata la rissa e quando si è giunti allo scontro fisico l’arbitro ha deciso di interrompere la gara ostringendo le squadre a tornare negli spogliatoi.
A causa dell massacro, poi, è stato nei giorni scorsi rinviato a data da destinarsi l’inizio della Premier League israeliana che sarebbe dovuto cominciare lo scorso week-end con la partita tra Hapoel Tel Aviv and Maccabi Netanya. Lo stop è arrivato per ordine del comando delle forze armate israeliane che ha ordinato che nel raggio di 80 chilometri dal confine con Gaza non possono svolgersi manifestazioni che raggruppino all’aperto più di mille persone.

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