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Umbria. La sanità privata mette in cassa integrazione, la leghista Tesei tace

Coma combattono l’epidemia i presidenti di Regione eletti dalla Lega? Date voi liberamente il vostro giudizio.

In Umbria, ex isola senza mare “rossa” (vabbeh, rosè sbiadito, consunto e anche un bel po’ corrotto), la sanità privata sta dando il suo valido contributo: invece di prendere uìin cura malati ospedalizzati, magari anche non-Covid, per alleggerire la pressione sugli ospedali pubblici… METTE IN CASSA INTEGRAZIONE i propri dipendenti. Se condo la logica “non mi entrano più rette, quindi sospendo e riduco l’attività”.

Alla testa della Regione c’è la leghista Tesei, eletta meno di un anno fa dopo uno scandalo che aveva travolto la storia giunta Pd, proprio per affarucci e affaroni nella sanità. La “moralizzatrice”, proprio in materia di sanità, sta chiudendo entrambi gli occhi di fronte allo scandalo di cliniche mandano a casa i dipendenti chiedendo la “cassa”.

A denunciare la situazione, oltre al personale medico e paramedico della sanità privata, sono arrivati perfino i tranquillissimi e poco “ostatitivi” segretari di CgilCislUil, con una nota congiunta bonariamente irritata: «In queste ore stiamo ricevendo richieste di attivazione della cassa integrazione da parte delle strutture della sanità privata dell’Umbria. Non possiamo che esprimere il nostro sconcerto, anche a fronte delle recenti dichiarazioni della presidente Tesei sulla necessaria collaborazione richiesta a queste strutture».

«Proprio alla presidente facciamo appello, ritenendo che, in questo momento di drammatica emergenza, anche la sanità privata debba fare la propria parte, mettendo a disposizione strutture e personale. Chiediamo pertanto l’applicazione di quanto previsto dall’art. 3 del decreto Cura Italia, che prevede la possibilità per il personale sanitario delle strutture private di continuare a prestare la propria opera a sostegno del servizio pubblico, regolamentando il “distacco” ex art.30 del DL 276/03». Insomma, detto fra le righe, la “governatrice” starebbe infrangendo – oltre che l’interesse pubblico evidente – anche la legge.

Davvero un’alternativa di “buon governo”, ‘sti leghisti!

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1 Commento


  • Antonino Trovato

    Spero tanto che l’ elettorato umbro capisca che la destra leghista, melonizzata fascista è la negazione della Costituzione Italiana !

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