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Elezioni regionali in Umbria. Traduciamo la nostra rabbia in mobilitazione popolare!

I risultati di queste elezioni marcano una distanza ormai abissale tra i cittadini e le istituzioni. L’affluenza alle urne passa dal 64,7% delle scorse elezioni regionali al 52,3% di quelle attuali, con un incremento dell’astensionismo di ben 12,4 punti percentuali.

Era inevitabile. Sono ormai sempre di più i cittadini che non intendono più prestarsi ad un gioco truccato che non concede spazio a voci “terze” (escluse anche da soglie di sbarramento irraggiungibili per chiunque) e che vede vincere sempre il Partito Unico degli affari e perdere sempre i cittadini che, a prescindere da chi governi, vedono progressivamente smantellare e privatizzare la sanità pubblica, indebolire i trasporti pubblici, cementificare il territorio, peggiorare le condizioni di vita delle fasce popolari.

Il malcontento è ormai palpabile. Un malcontento che purtroppo si traduce troppo spesso in rassegnazione, a causa delle troppe promesse tradite da un’intera classe politica.

Quel malcontento che (non ce lo nascondiamo) non siamo riusciti ad intercettare, se non in piccola parte, è anche nostro. Quella rabbia è la nostra rabbia. Che va però tradotta in lotta per riprenderci ciò che ci spetta. Non c’è altra strada.

È per questo che continueremo a batterci e a costruire mobilitazioni: per riprenderci il nostro diritto ad una sanità pubblica gratuita e di qualità, a trasporti pubblici efficienti, ad una casa per tutte e tutti, ad un’istruzione di qualità, ad un lavoro dignitoso, ad un ambiente sano, ad un futuro di Pace. E lo faremo con tutte le realtà politiche e sociali con cui abbiamo condiviso questa difficile campagna elettorale, di cui, pur non essendo riusciti ad eleggere, siamo comunque soddisfatti perché siamo riusciti a portare nel dibattito pubblico contenuti che altrimenti nessuno avrebbe affrontato. E lo faremo con tutte e tutti coloro che vorranno essere al nostro fianco. Non saremo nel Palazzo ma saranno costretti ad ascoltarci al di fuori di esso.

È per questo che invitiamo tutte le realtà, i comitati, i singoli cittadini che abbiamo incontrato nelle piazze, nei quartieri, nelle mobilitazioni in questi ultimi mesi a partecipare alla ASSEMBLEA PUBBLICA che indiremo nei prossimi giorni per tornare subito a confrontarci, a costruire relazioni, ad organizzarci perché presto torneremo tutte e tutti insieme davanti alle strutture sanitarie dismesse o depotenziate, davanti ai consultori, nelle piazze, nei quartieri popolari per pretendere ciò che ci spetta.

Lo avevamo promesso: non spariremo, come gli altri, il giorno dopo le elezioni. Ci troverete dove siamo sempre stati.

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