Mentre in altre città e amministrazioni si inizia a prendere coscienza dell’emergenza dovuta alla presenza e alla violenza fascista, Verona, in piena tradizione repubblichina, metterà in discussione e chiederà l’approvazione di una mozione che va nel senso opposto, nella quale si chiede alla Giunta di impegnarsi a non concedere patrocini e spazi alla “sinistra” e agli “anarchici”, rei di essere il male violento delle nostre città.
A Brescia a dicembre l’amministrazione comunale ha approvato una delibera che non concede spazi a movimenti e iniziative di stampo neofascista e razzista, a Torino una mozione approvata nel 2017 prevede la non concessione di spazi comunali ad organizzazioni omofobe. Ma anche in altri comuni del Veneto, come Treviso, Mira e Bassano, si sta pensando alla creazione di norme simili, nella convinzione che ormai il pericolo di un ritorno di modalità fasciste, con annesse violenze, discriminazioni e derive razziste, sia una realtà. Ed in altre città italiane, come Bergamo, Genova e Pisa delibere affini sono già in vigore.
Ma torniamo alla “nostra” amministrazione, che ormai non ha più nessun timore di far capire da che parte sta e sembra anzi farsene un vanto. Qui l’appoggio a gruppi neofascisti non si nasconde più, come abbiamo potuto notare anche dalle ultime iniziative promosse.
A Verona i nemici siamo noi, gruppi e associazioni di sinistra che costantemente si battono per il riconoscimento di diritti e non per la loro negazione.
La mozione di cui stiamo parlando è la n.186 ed è stata presentata da Paolo Rossi di “Battiti” e firmata da un folto gruppo di consiglieri della maggioranza:
Zandomeneghi Marco
Perbellini Daniele
Adami Maria Fiore
Comencini Vito
Ferrari Leonardo
Grassi Anna
Sesso Nicolò
Simeoni Roberto
Velardi Andrea
Bacciga Andrea
Paci Massimo
Drudi Daniela
Zelger Alberto
Bocchi Laura
Bonato Mauro
Bianchini Stefano
Russo Rosario
Padovani Gianmarco
Si propone di impegnare Sindaco e Giunta a “Non concedere il patrocinio del Comune di Verona, contributi o concessioni di sale o spazi comunali per eventi organizzati da movimenti e/o associazioni di sinistra o anarchiche, ritenuti dall’ufficio preposto della Questura di Verona come sovversivi e potenzialmente pericolosi per l’ordine pubblico”.
Può anche sembrare una presa di posizione ridicola, in particolar modo dove si chiamano in causa le forze dell’ordine, ma è oltremodo significativa, soprattutto a pochi giorni dalle elezioni politiche. Ancora una volta Verona è laboratorio dell’estrema destra, e questa amministrazione non ha paura di rinforzare quei fili mai tagliati con il ventennio.
Fili che l’indifferenza delle istituzioni ha permesso si riannodassero in tutta Italia.
Attendiamo che la mozione vada in discussione, mentre Rossi e Bacciga rincarano la dose dichiarando rispettivamente alla stampa che “a CasaPound e Forza Nuova verrà assicurata libertà di espressione” e che “il fascismo è morto nel 1945 e l’antifascismo è solo il paravento per il teppismo e la criminalità”
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