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Contro la guerra e le discriminazioni, il Nordest che non ti aspetti

Prima era stata l’Orchestra del Friuli Venezia Giulia a rifiutare di suonare per protesta contro l’esclusione di tre violinisti russi. In una nota, l’Orchestra ha fatto sapere non prenderà parte al Concorso Internazionale di violino Rodolfo Lipizer. In accordo con quanto già espresso dall’amministrazione comunale di Gorizia, la decisione della sinfonica del Friuli è stata presa in seguito alla decisione dell’Associazione Lipizer di escludere tre violiniste russe dalla prossima edizione del Concorso. “Ci dispiace molto interrompere la tradizione per cui era proprio la FVG Orchestra ad accompagnare i musicisti internazionali durante la competizione – commenta il presidente Paolo Petiziol – ma non possiamo non reagire in modo coeso e determinato ad una decisione che ci sembra del tutto ingiusta. La cultura è una delle poche armi che abbiamo per sanare ferite, per riavvicinare le persone e i popoli, creando coesione invece di divisioni e rancore. Questa esclusione, invece, va nella direzione diametralmente opposta”.

Poi è arrivata una parrocchia di Vicenza a stoppare la raccolta di aiuti per i militari ucraini invece di aiuti umanitari per i civili. “Prendiamo le assolute distanze dal Gruppo Volontariato Vicenza organizzatore di tale raccolta – spiegano netti i parrocchiani guidati da don Luciano Mazzasette – Non concederemo i nostri spazi per la raccolta di materiale destinato a soldati ucraini”. E ancora: “Gli spazi verranno revocati immediatamente se utilizzati in tal senso. Le autorità pubbliche preposte controllino in tal senso il materiale raccolto”.

«Gli spazi – scrive la parrocchia dopo aver letto quanto riportato sulle pagine de Il Giornale di Vicenza di venerdì – sono stati concessi per la raccolta di materiale umanitario di prima necessità da inviare ai civili ucraini sfollati dalla guerra. A tale attività hanno partecipato le associazioni, i gruppi, i movimenti, i parrocchiani di San Giuseppe, aiutando nello smistamento ed impacchettamento oltre che nelle donazioni di materiale; fino ad oggi la raccolta ha riguardato esclusivamente materiale destinato alla popolazione civile ucraina».

«La funzione di quel magazzino – chiarisce il sindaco di Vicenza Francesco Rucco (centrodestra, ndr) – è di dare un supporto all’associazione che gestisce la raccolta e a padre Vasyl. Lo facciamo molto volentieri ma gli aiuti devono restare umanitari, come alimenti a lunga conservazione e prodotti per la pulizia personale. Il materiale destinato eventualmente ai militari deve fare un altro percorso, passando per il ministero della difesa. I beni che ospitiamo nel magazzino e che vengono raccolti devono essere umanitari e non finalizzati al combattimento. Poi è chiaro che anche i soldati devono mangiare e che magari il cibo può arrivare anche a loro in qualche caso, ma questo è un altro discorso».

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