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Cuba dopo il 7° Congresso del PCC: tra continuità e nuove sfide

Sono qui come membro del Partito Comunista di Cuba, avendo avuto anche l’opportunità di partecipare come invitato al 7º Congresso del PCC.

Il 7º Congresso del PCC è stato un evento storico, e ultimo del periodo in cui si è stata presente la vecchia guardia dell’alta dirigenza della Rivoluzione. Per questo motivo l’8º Congresso sarà molto importante perché la direzione del paese già starà nelle mani della nuova generazione.

In questo ultimo Congresso è stata confermata la linea politica che attualizza il nostro modello politico, economico e sociale. Questo è un elemento molto importante, perché dimostra che non c’è stata una rottura tra il 6º e il 7º Congresso, ma la continuità dei dibattiti congressuali per quello che riguarda le prospettive politiche che saranno realizzate.

Così è stato confermato che la questione economica è oggi la principale battaglia di Cuba. Quindi bisogna riconoscere che il destino del socialismo in Cuba, si decide nel risolvere nella maniera più rapida possibile i problemi economici.

Questi concetti non sono nuovi, infatti il 4 aprile del 2010, Raul Castro, primo segretario del CC del partito diceva:”…Oggi, la battaglia economica è il nostro compito principale ed è, anche, il centro del lavoro ideologico…”.

Poi nel Congresso Raul ha riaffermato:”… Senza un’economia solida, dinamica e con elevati livelli di produzione non si potrà ottenere l’appoggio e il riconoscimento della popolazione “.

Quindi, l’obbiettivo principale del nostro paese è dare una soluzione ai problemi economici, per, poi migliorare la qualità di vita della popolazione. Per questo, nello stesso tempo in cui troveremo la soluzione per i problemi economici, l’aspetto ideologico sarà definito all’interno di questo nuovo contesto.

Inizio ricordando che al tempo della dittatura di Battista esistevano tre gruppi politici: il Partito Socialista Popolare che fu il predecessore del Partito Comunista, il Movimento 26 Luglio, che era la forza maggiore e il Direttorio Rivoluzionario. Durante la lotta rivoluzionaria contro la dittatura  furono fatti due accordi per unificare  le forze rivoluzionarie.  Il primo, con la Lettera del Messico,  il Movimento 26 di Luglio e il Direttorio Rivoluzionario  decisero di lottare insieme  contro la tirannia.  Poi ci fu il Patto di Pedrero, nel 1958, dove le tre forze rivoluzionarie si unificarono  per lottare contro la tirannia.

In questo modo, cominciò a definirsi tra le forze rivoluzionarie, il processo di unità già durante la guerra contro la tirannia.  Infatti dopo il trionfo della Rivoluzione, questi  tre gruppi politici, cioè il Partito Socialista Popolare, il Movimento 26 di Luglio e il Direttorio Rivoluzionario, nel 1961, si uniscono e creano l’Organizzazione Rivoluzionaria Integrata, ORI. Nel 1962,l’ORI si trasforma in PURSC, cioè Partito Unito della Rivoluzione Socialista di Cuba.

Il processo di unificazione delle forze rivoluzionarie si concluderà nel 1965 con la creazione del Partito Comunista di Cuba. Un solo partito che è il risultato del processo di unificazione delle forze rivoluzionarie. Anche con Martí abbiamo un unico partito per dirigere l’ultima fase della lotta anticoloniale. Infatti, una delle cause dell’insuccesso della prima guerra di Cuba  contro la Spagna – una guerra che durò dieci anni, dal 1868 fino al 1878 – fu la frammentazione delle forze rivoluzionarie, e per questo motivo Marti creò un partito unico.

Quindi n base a questo processo fu creato il Partito Comunista di Cuba, che non fu una decisione personale, ma il risultato di un processo storico che ha garantito  l’unificazione  delle forze rivoluzionarie, per realizzare un ideale comune evitando la divisione del paese.

Quello che è successo in Libia, in Iraq e quello che sta succedendo in Venezuela e in Brasile, dimostrano che contro i fenomeni di ripiegamento della sinistra in America Latina, l’unità delle forze rivoluzionarie è l’elemento fondamentale.

Per questo nel 7º Congresso è prevalsa l’idea di mantenere il PCC come unico partito. Il partito della Rivoluzione cubana, il partito unico per evitare le frammentazioni!

Infatti, Raul, nel suo discorso di apertura del Congresso ha evidenziato che la creazione di nuovi partiti metterà fine alla Rivoluzione. Per questo, nel 7º Congresso è stato ratificato il principio di mantenere il PCC come partito unico, in quanto partito che deve dirigere il processo rivoluzionario a Cuba.

Brevemente faccio un accenno al 6º Congresso, dove furono analizzate le condizioni internazionali e quelle specifiche di Cuba.  Fu data una grande attenzione all’analisi delle condizioni interne e all’efficienza dei processi economici, alla diversificazione e rafforzamento delle infrastrutture e quindi delle basi produttive. Senza dimenticare la problematica dell’invecchiamento della popolazione e quello della ridotta crescita demografica, infatti la nostra popolazione invecchia, ma ugualmente non cresce e questo è un problema complesso. Grande attenzione è stata data alla centralizzazione e l’uso  delle riserve monetarie.

Quindi nel 6º Congresso le questioni internazionali e quelle interne toccarono, sempre il dibattito sulla questione economica. Da sottolineare che fu nella Conferenza del Partito che si discussero i problemi del sistema politico e il funzionamento del partito.  Infatti lo statuto del PCC sancisce che le decisioni politiche possono essere prese dal Congresso  o dalla Conferenza del Partito in cui sono discussi temi specifici.

La Conferenza non era mai stata convocata, per cui il 6º Congresso dedicò i suoi lavori sulle questioni legate all’economia, mentre con la realizzazione della Prima Conferenza del PCC dovevano essere dibattuti i problemi relativi al funzionamento del partito e tutte le questioni relazionate con lo sviluppo del sistema politico.

Quindi, quale era il problema principale? Il grande problema, secondo Claudio Katz, un amico di Cuba e un marxista affermato, era il modello economico che Cuba utilizzava nel 2011, che dava al paese la possibilità di sopravvivere ma non garantiva lo sviluppo…” Quindi, per i nostri giovani il futuro era più che incerto!

In effetti, la critica di Claudio Kazt era corretta perché:”…la continuità della Rivoluzione ha permesso di difendere tutte e conquiste, anche se non riusciva più a garantire lo sviluppo della produzione e quindi il  benessere per la popolazione che rappresentava l’affermazione del socialismo…”. Cioè, il modello economico che  usavamo aveva fatto il suo tempo! Per questo dovevamo modernizzarlo.

La risoluzione approvata nel 6º Congresso presentava quattro momenti, in cui risaltano la decisione di mantenere la costruzione del socialismo e di continuare a difendere le conquiste  della Rivoluzione. Però nello stesso tempo dovevamo modernizzare la struttura economica, mantenendo come elemento centrale la pianificazione economica.

Infatti, l’accelerazione dello sviluppo delle politiche commerciali sarà definita con la pianificazione, mentre lo Stato, in quanto rappresentante massimo del popolo, rimarrà il proprietario assoluto dei principali mezzi di produzione. Tutti questi concetti furono approvati nel Congresso quando fu ratificata la politica di modernizzazione.

Prima di chiudere la parentesi sul 6º Congresso vorrei ricordare un particolare interessante. Infatti in occasione del 6º Congresso ci fu un’ampia discussione nella popolazione cubana.  Furono realizzate 163.079 riunioni,  in cui parteciparono 8.913.838 cubani e furono registrati 3 milioni e 19 mila 471 interventi, di cui il 44% rappresentava “preoccupazione”. Infatti la popolazione voleva conoscere le riforme che si stavano preparando. Comunque questo è stato l’elemento più importante del 6º Congresso, il grande dibattito popolare, che non si è ripetuto nel 7º Congresso. Il dibattito che fu molto democratico, manifestando un accordo generalizzato sulla necessità di cambiare, però risultò che esistono differenti posizioni su come realizzare questo cambio. Cioè il popolo voleva un cambio ma non esisteva unanimità su come farlo.

Alla fine il 6º Congresso approvò il documento e la formazione del nuovo C.C.

Passiamo quindi al 7º Congresso. Quali sono state le novità? In realtà sono passati esattamente 5 anni, in aprile del 2016,  proprio come stabiliva lo statuto. Questa può essere considerata una novità? In un certo senso si, se consideriamo che tra il 5º e il 6º Congresso passarono 17 anni! Quindi adesso l’elemento nuovo è che ogni 5 anni deve essere realizzato il Congresso del PCC, a meno che ci sia una situazione di straordinaria gravità o di guerra.

Come già ho dettoi in occasione di questo Congresso non ci fu un dibattito massivo. Ma per quali motivi? Diciamo che i grandi temi già erano stati dibattuti a livello popolare, per questo  lavori del 7º Congresso si muovevano seguendo la linea di continuazione politica tracciata per trovare soluzioni alle questioni  economiche. Quindi è stata ratificata la continuazione dello sviluppo della politica economica e sociale. Per questo il dibattito è stato specifico, nel senso che tutti i documenti presentati nel Congresso in realtà già erano stati discussi  a livello di base nelle 16 provincie di Cuba. Io per esempio ho partecipato a queste discussioni a Pinar del Rio, dove parteciparono 260 persone tra delegati e  invitati e più di un centinaio di dirigenti di imprese, di cooperative, di istituzioni di lavoro, federazioni ecc. ecc. Per  esempio il documento sulla modernizzazione è stato elaborato 8 volte  in funzione delle discussioni in corso nelle commissioni. Lo stesso è successo nella Commissione IIº per definire  il documento sulle basi dello Sviluppo Economico e Sociale del paese fino al 2030.

I lavori del Congresso sono stati suddivisi in quattro commissioni. La Commissione Iº del 7º Congresso doveva definire le basi teoriche e metodologiche del modello del socialismo cubano. Io ho partecipato all’elaborazione di questo documento che è molto importante perché stabilisce che tipo di socialismo sarà possibile creare quando avremo concluso il processo di modernizzazione dell’economia. Si tratta di un documento estremamente avanzato, dove si riconosce il ruolo del partito, si riconosce l’esistenza della proprietà privata, dandogli uno spazio nelle relazioni commerciali. Si dichiara che i settori legati ai servizi pubblici (salute, istruzione, cultura e sport) non saranno aperti all’investimento dell’industria privata, ma continueranno ad essere amministrati dallo Stato.

Ripeto questo è un documento importante perché stabilisce che dopo aver concluso la fase della modernizzazione, Cuba avrà un socialismo sostenibile, democratico e capace di garantire benessere e prosperità per tutti. E’ praticamente la prima volta che il PCC approva un documento di questo tipo.

La Commissione IIº ha  approvato le basi per lo sviluppo economico e sociale fino al 2030, facendo una previsione già per quell’epoca in cui tutti i differenti progetti dovranno essere realizzati.  Cioè  oggi ci stiamo preoccupando con il tipo di turismo che avremo nei prossimo anni, o altro esempio sul tipo di infrastrutture che dobbiamo avere nel futuro e quali saranno i livelli del consumo energetico! Ugualmente dentro del contesto internazionale dobbiamo stabilire che tipo di importazioni e di esportazioni dovremmo utilizzare.

La Commissione IIIº, invece si è occupata delle linee di azione della politica economica e sociale. Vale a dire tutte le indicazioni  che sono state definite per raggiungere le mete fissate e trovare un equilibrio all’interno della società.

Infine la Commissione IVº ha discusso il funzionamento del partito con base  le orientazioni fissate nella Prima Conferenza. Vale dire che è stato analizzato il funzionamento del partito dal 2011 fino al 2016, enumerando i problemi e cosa deve essere migliorato.

Vorrei soffermarmi sui risultati ottenuti dalla Commissione IVº, cioè quella che ha studiato l’attività del partito e nella  hanno partecipato 300 delegati e 240 invitati.

Considerando i risultati positivi è stato analizzata la metodologia utilizzata in che modo il partito è avanzato tra il 2010 e il 2015.  . Sono stati studiati i motivi che tra il 5º e il 6º Congresso determinarono prima una diminuzione della militanza giovanile nella UJC, per poi, tra il 6º e il 7º Congresso tornare a crescere. Per questo è stata analizzata a fondo la qualità della crescita di militanti nel PCC e nell’UJC. Vale a dire non si tratta di crescere  tanto per crescere, ma si di avere militanti che hanno una coscienza politica e che vogliono essere l’avanguardia sia nella gioventù che nel partito. Posso confermare che in questo momento la crescita del partito è molto importante perché i processi di selezione per essere ammesso nel partito sono molto rigorosi.

Comunque l’importante è che siamo riusciti a fermare il fenomeno del distanziamento della gioventù dal partito.

E’ stato ratificato il concetto di partito unico a Cuba, che però è anche un partito aperto, dove, per esempio possono partecipare anche i religiosi.  E’, quindi, un partito che modernizza i suoi concetti sul sesso e sul genere. Un partito che si adatta alle nuove condizioni  della vita economica. Quindi un partito che accompagna le modificazioni  della società, sempre, però,  come partito unico. La Commissione ha poi confermato che questo è stato l’ultimo congresso legato al periodo storico della Rivoluzione.

Inoltre è stato confermato il cambiamento a livello di nuovi quadri che devono dirigere il partito, il governo o l’amministrazione pubblica. Un processo che, comunque è iniziato da vari anni. Per questo la commissione ha ratificato che nel Comitato Centrale il limite massimo di età dei suoi membri è di 60 anni. Un tema questo che ha  animato gli interventi nella Commissione e non essendoci unanimità questa risoluzione è stata votata per maggioranza.

Si intensifica nel partito e nel governo la partecipazione di neri, mulatti e donne in tutti gli incarichi di direzione di modo che le donne passano da 37,9% a 48,8%. A questo proposito, Raul nel suo intervento ha detto  che ha “…una grande fiducia nelle donne, perché sanno essere migliori dirigenti, migliori amministratrici e sono più difficili ad essere corrotte che gli uomini!”

In pratica la nostra politica si vede nei dati, per questo i quadri dirigenti neri e i mulatti passano da 40,5% a 43,3%. poichè c’è una politica definita ad aprire le porte della direzione del partito e del governo ai cubani di razza negra e mulatti. Infatti, ci sono persone che dicono che questa  apertura non  è necessaria perché a Cuba non c’è la discriminazione razziale. E’ vero,  in termini istituzionali non c’è la discriminazione, però esistono vari comportamenti culturalmente legati alla discriminazione. Per cui questa è una politica con cui vogliamo  eliminare del tutto qualsiasi tipo di discriminazione.

Infine abbiamo la prevalenza universitaria nei quadri del partito che è aumentata dal 79,6% al 83,9%. Cioè nel PCC non stanno entrando solo vecchi militanti rivoluzionari ,e ntrano soprattutto giovani e ben preparati dal punto di vista culturale.

Vorrei ricordare che il Vice-presidente è ingegnere, professore universitario e dottore in scienze, preparato, anche fisicamente per poter lavorare tante ore al giorno, visto che nel governo e nel partito si lavora molto negli incarichi di direzione.

Questi dati, riassumono i risultati che abbiamo ottenuto dopo la prima Conferenza del Partito. Abbiamo pure dato una grande enfasi alla cosiddetta disattivazione degli anziani dal partito, che, appunto, riguarda quei quadri, già con una verta età, che vogliono sganciarsi dagli obblighi della militanza del partito per dedicarsi alla famiglia, ai nipoti, oppure viaggiare e restare all’estero due o tre mesi. Per cui, costoro possono richiedere il processo di disattivazione dal partito. Infatti molte persone sono anziane e malate e siamo la società con maggior numero di anziani in America Latina, nel Caribe e anche a livello mondiale. Quindi  bisogna capire che molte persone si stancano e vogliono fare altre cose e non è corretto obbligarle a continuare la militanza nel partito.

Sono stati analizzati i metodi per aumentare la combattività dei militanti del partito e questo argomento ha aperto il dibattito sull’uso delle nuove tecnologie che sono parte integrante del ricambio generazionale nella direzione del paese e quindi del partito. Per esempio se prendiamo la nostra propaganda grafica, così come è fatta, è accettata solo dagli anziani. Un giovane guarda un poster della nostra propaganda e non sente assolutamente attrazione , non lo ispira perché non vede creatività .

Inoltre i nostri programmi radio e TV, i nostri giornali e le nostre riviste sono poco usate dai nostri giovani. Per questo dobbiamo usare le nuove tecnologie per fare un lavoro ideologico più ampio e più legato ai giovani, poiché è molto importante sviluppare il cambio di generazioni. Per esempio nella mia università, oggi stanno entrando nel partito quei giovani che dieci anni fa sono stati miei alunni. Infatti il segretario del mio nucleo di partito universitario è stato mio alunno dieci anni fa e adesso e lui mi dice quello che dobbiamo fare nel lavoro politico. Sono convinto che dobbiamo incentivare questo cambio perché si tratta di una generazione che non ha conosciuto la fase del socialismo cubano prospero e sviluppato. E’ una generazione che è cresciuta in questi ultimi venticinque anni, quando Cuba ha vissuto sempre nel mezzo di grandi e piccole difficoltà.

Inoltre abbiamo messo a fuoco il lavoro politico nel settore non statale che, oggi, è molto importante , affinchè non si trasformi nel  settore dei controrivoluzionari. Basta pensare che nel Congresso c’erano militanti del partito che sono piccoli imprenditori . Quindi il lavoro politico in questo settore è importante anche per sindacalizzare questi lavoratori autonomi. A questo proposito voglio ricordare che le “eccellenze di governo” degli Stati Uniti pretendono appoggiare questo settore non statale per trasformarlo in un baluardo della controrivoluzione.  . Quindi il lavoro politico in questo settore è di  estrema importanza anche perché il 35% dei lavoratori del settore non statale sono giovani minori di 35 anni.

Abbiamo dato molta  attenzione ai progetti sovversivi che si mischiano con le questioni giovanili. Infatti gli Stati Uniti, apertamente destinano milioni di dollari per formare “lideres” attraverso complessi sistemi di borse di studio, fondazioni, centri di studio ecc. Per questo la politica  anti-sovversiva resta una delle nostre priorità.

A livello generale, oggi, siamo convinti che il processo di modernizzazione sarà lungo, anche se all’inizio pensavamo che durasse pochi anni. Per questo faremo l’8º e forse anche il 9º Congresso migliorando i programmi di modernizzazione, e cercando, quindi, di non ricorrere alle improvvisazioni visto che in politica  gli errori si pagano a caro prezzo!

Ci sono poi due documenti del 7º Congresso che le basi popolari stanno studiando e  analizzando, visto che si tratta del la relazione sui concetti fondamenti del nostro sistema economico e del documento che definisce le forme di sviluppo fino al 2030. Documenti che sono discussi all’interno del partito e delle organizzazioni di massa.

Il nuovo Comitato Centrale è formato da 141 membri, di cui 55 nuovi eletti. Di questi il 98% hanno frequentato università e tutti hanno meno di 60 anni. Quindi già è in uso il metodo che nel CC non si entra con 60 anni.

Per quanto riguarda il socialismo cubano è stato ratificato che deve essere democratico e sovrano e la proprietà statale rimane al centro e nelle mani dello Stato. In seguito sarà fatta una nuova costituzione sottoposta a referendum popolare. Come pure è stato riaffermato il concetto e la pratica dell’internazionalismo di classe e socialista cubano.

Concludo con una citazione di Fidel che così diceva:”…A tutti quelli che ci chiedono di dividerci in mille pezzi gli rispondiamo NO! A tutti quelli che ci chiedono di creare 25 partiti gli rispondiamo NO! A tutti quelli che ci chiedono di ricorrere alla diversificazione partitica rispondiamo NO!

NO perché quello che abbiamo è sufficiente e ci basta  come garanzia per quello che riguarda l’unità, il nostro futuro e l’indipendenza del nostro paese“.

Molte grazie

Efrain Echevarria (Traduzione di Achille Lollo)

Roma 13/05/2016

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