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25 gennaio. Giornata internazionale contro la guerra: Potere al popolo presente!

Sabato 25 gennaio è l’International Day of Action – No War With Iran!, giornata contro la guerra proclamata dalle organizzazioni antimilitariste e pacifiste statunitensi.

Dopo l’omicidio del generale iraniano Soleimani, l’amministrazione Trump e il complesso militare-industriale-finanziario che gli sta alle spalle hanno dato una notevole accelerazione ai venti di guerra. L’escalation, finora scongiurata, potrebbe inghiottire l’intera regione e trasformarsi rapidamente in un conflitto globale di portata imprevedibile e dalle conseguenze profonde.

Le organizzazioni statunitensi dichiarano: “I popoli del mondo devono insorgere e fermare la guerra. Per tutti coloro che credono nella pace, per tutti coloro che si oppongono all’ennesima guerra catastrofica, questo è il momento di agire.”

Potere al Popolo! risponde presente: saremo in diverse piazze per ribadire la contrarietà a ogni forma di guerra portata avanti da chi, davanti alla crisi perdurante, sa solo portare morte ai popoli del mondo.

Se l’Italia vuole fermare i conflitti armati – come il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha ribadito durante la conferenza sulla Libia a Berlino – non bastano parole; servono fatti concreti. È per questo che Potere al Popolo! esprime 5 rivendicazioni chiare per fermare le guerre e le complicità del governo italiano:

  • Chiudere le basi militari USA in Italia e rendere indisponibili le basi e i poligoni in uso alla NATO;
  • Avviare il prima possibile il ritiro dei contingenti militari impegnati in missioni all’estero. In primis da Iraq e Kuwait, dove 926 militari sono impegnati nell’addestramento di colleghi iracheni. Rigettare qualunque proposta di una nuova occupazione della Libia, magari nascosti dietro le bandiere dell’ONU. (Dove sono finiti quelli della Libia “porto sicuro”?);
  • Impedire il trasferimento delle testate nucleari dalla Turchia all’Italia. L’Italia deve divenire un territorio libero dalle testate nucleari. Bisogna vietare nuovi arrivi e cominciare a spostare gli ordigni presenti, ad esempio, ad Aviano e Ghedi, oltre che liberare finalmente la Sardegna dalla piaga del nucleare.
  • Congelare l’acquisto degli F35. La promessa, sotto elezioni, l’hanno fatta praticamente tutti. E tutti, poi, l’hanno tradita. Serve interrompere subito l’acquisto di queste armi inutili e dannose;
  • Uscire dalla NATO. L’iniziativa USA mostra una volta di più che la NATO è un soggetto del passato. Non è strumento di pace, ma arma per fomentare guerre e disegnare gli equilibri mondiali a danno dei popoli. Consegnare la NATO alla storia sarà un momento di festa per i popoli del mondo.

Solo la mobilitazione dei popoli del mondo, a partire dal “ventre della Bestia”, può impedire che la guerra si allarghi e inghiottisca tutto e tutti. Il tempo è ora, per fermar la corsa alle armi e per tornare a dare parola ai popoli e alla nostra rivendicazione: pace e giustizia sociale. È il buon senso, ma così difficile a materializzarsi.

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