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Bologna. I senza dimora in presidio permanente di fronte al comune

Il 31 marzo è scaduto il “piano freddo” del Comune di Bologna, che nei mesi invernali aveva in parte garantito un posto letto alle persone senza fissa dimora. Nelle strutture aperte per l’emergenza avevano trovato un posto circa 150 persone: 65 in via Capo di Lucca 47 in via del lazzaretto e 32 presso il dormitorio Beltrame. Il Comune ha prolungato l’apertura unicamente alla struttura di via capo di Lucca, che resterà aperta fino al 30 giungo e potrà ospitare solamente 40 persone. Tutte le altre persone ritorneranno in strada. Per protestare contro questo ennesimo attacco contro le garanzie sociali popolari, da venerdi 1 aprile i senza dimora dei vari dormitori cittadini si sono mobilitati organizzando un presidio permanente in Piazza Maggiore, dormendo direttamente davanti all’edificio del Comune. I volontari di Piazza Grande, la storica associazione-giornale dei senza dimora di Bologna, stanno supportando questa lotta. E’ arrivata inoltre la
solidarietà da parte dei movimenti di lotta per la casa di Bologna, dall’ASIA-USB e da Bologna Prende Casa, che ricordano nel loro comunicato come questo “è uno dei tanti effetti che il taglio al welfare sta provocando a scapito delle fasce più deboli della società. I tagli e gli aumenti delle tariffe stanno colpendo pesantemente le condizioni di vita di migliaia di cittadini, dagli asili nido al trasporto, dalla case popolari all’assistenza sociale”.
Tutto questo succede non a Lampedusa ma nella ex ricca e grassa Bologna che si scopre sempre più grigia e impaurita di fronte alla crisi, con un Comune commissariato ormai da diversi mesi a causa dell’ennesimo scandalo per corruzione che ha investito il centro-sinistra e con una campagna elettorale alle porte incapace di affrontare i problemi delle fasce popolari, perché tutta tesa a difendere gli interessi dei più forti.

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