Ultima ora. Con una decisione sofferta e inaspettata, Evo Morales ha annunciato la richiesta di nuove elezioni generali e il rinnovo del Tribunale Supremo Elettorale, l’organo ufficiale finito sotto accusa di frode elettorale che aveva consentito al presidente Morales una nuova vittoria.
La decisione del presidente boliviano arriva dopo una relazione preliminare resa nota questa mattina (vedi sotto) dal segretario generale dell’Organizzazione degli Stati Americani (OSA), Luis Alamagro. L’agenzia ha concluso che, nel corso dell’audit dei risultati e dopo aver esaminato elementi quali la tecnologia utilizzata nelle elezioni, la catena di custodia, l’integrità dei verbali e le proiezioni statistiche, “sono state riscontrate irregolarità che vanno da molto gravi a indicative”.
In particolare, il documento indica che vi era una manipolazione nel sistema di trasmissione dei risultati elettorali preliminari (TREP), che “influiva sui risultati di tale sistema” e sul calcolo finale, che era anche direttamente influenzato dall’esistenza di “atti fisici con alterazioni e firme contraffatte “.
La risoluzione cita esempi del conteggio dei voti fatti all’estero e denuncia che “dei 176 minuti di analisi del campione che era stato esaminato in Argentina, il 38,07% presenta incoerenze con il numero di cittadini che hanno pagato. riflette un numero maggiore di voti rispetto al totale nelle liste indice. “
Pertanto, l’OSA afferma che il gruppo incaricato dell’audit “non può convalidare una vittoria al primo turno” per il presidente Evo Morales e ha raccomandato che “un altro processo elettorale” venga svolto, sebbene con “nuove autorità elettorali per lo svolgimento di elezioni affidabili” “.
Questo audit è stato condotto con l’approvazione del governo boliviano, tuttavia è stato respinto dal leader dell’opposizione Carlos Mesa, quindi ci si aspetta quale sarà la sua posizione, ora che i risultati dell’OSA recepiscono quello che hanno richiesto con le violente manifestazioni nelle strade ossia la ripetizione delle elezioni.
Qui di seguito il testo della Risoluzione dell’OSA
Il Segretariato Generale dell’Organizzazione degli Stati Americani (OSA) segue costantemente i molti aspetti della situazione in Bolivia mentre, di fronte alle tensioni nel paese, ha richiesto al team di audit il massimo impegno per avanzare i risultati del rapporto nel processo di preparazione delle ultime elezioni.
La situazione nel paese richiede attori governativi (principalmente) e politici delle diverse opzioni, nonché tutte le istituzioni per agire in conformità con la Costituzione, la responsabilità e il rispetto dei mezzi pacifici.
Il diritto alla protesta pacifica deve essere protetto e garantito, mentre le istituzioni dello Stato boliviano devono agire in conformità con le disposizioni della Costituzione e le leggi del paese.
La cosa più preziosa da tenere a mente in questo momento è il diritto alla vita dei boliviani ed evitare qualsiasi confronto violento tra compatrioti.
Dal Segretariato Generale dell’OSA ribadiamo la volontà di cooperare nella ricerca di soluzioni democratiche per il Paese, motivo per cui, a causa della gravità delle denunce e delle analisi relative al processo elettorale che il team di revisori dei conti ci ha trasferito Va notato che il primo turno delle elezioni del 20 ottobre deve essere annullato e il processo elettorale deve ricominciare, il primo turno ha luogo non appena ci siano nuove condizioni che diano nuove garanzie per la sua celebrazione, tra cui una nuova composizione del corpo elettorale.
Naturalmente, rimane il rapporto finale dettagliato sulla questione che verrà elaborato secondo le ipotesi stabilite.
Resta inoltre inteso che i mandati costituzionali non dovrebbero essere interrotti, incluso quello del presidente Evo Morales.
Il Segretariato Generale ribadisce la richiesta di evitare l’estensione della violenza e fa pervenire la sua solidarietà al popolo boliviano.
Dichiarazione del Presidente Evo Morales
– Vogliamo esprimere nuovamente la situazione politica che vive la nostra amata Bolivia.
– La Bolivia sta vivendo momenti di conflitto con il rischio di un serio scontro tra boliviani.
– Come presidente, la mia missione principale è proteggere la vita, preservare la pace, la giustizia sociale, la stabilità economica di tutta la famiglia boliviana, ascoltando così i membri della sede dei lavoratori boliviani, il patto di unità dei settori sociali che ho deciso:
1. Rinnovare tutti i membri della TSE. Nelle ore successive l’Assemblea Plurinazionale stabilirà le procedure per questo, in conformità con la legge e con le forze politiche.
2. Convocare nuove elezioni nazionali che, attraverso il voto, consentano al popolo boliviano di eleggere democraticamente le loro nuove autorità incorporando nuovi attori politici.
-Sorelle e fratelli, dopo la decisione che abbiamo preso, voglio chiedere alla stampa e al popolo della Bolivia di lavorare per pacificare la Bolivia. Abbassare tutta la tensione.
– Faccio appello: rispetto tra le famiglie, rispetto per la proprietà privata, rispetto per le autorità, rispetto per tutti i settori sociali, tutto ciò che abbiamo in Bolivia è patrimonio del popolo boliviano e tra i boliviani non possiamo fronteggiarci a vicenda per farci del male.
Ecco perché ho chiesto a tutti di garantire una convivenza pacifica, ponendo fine alla violenza per il bene di tutti.
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