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“Oktober strike” a Bologna

Mentre a Bologna i ciliegi sbocciano in questo ottobre anomalo, USB inaugura l’autunno con lo sciopero dei lavoratori dei trasporti urbani, con un’adesione del 70% su tutta la rete urbana e provinciale di ATC.

24h di sciopero e soddisfazione per i numeri sono stati espressi dai sindacalisti che questa mattina si sono ritrovati in Piazza delle Medaglie d’oro, di fronte alla storica stazione ferroviaria di Bologna, per volantinare e informare i pendolari delle motivazioni dello sciopero.

Significative e precise sono le dichiarazioni di USB: “Tagli e scelte manageriali sbagliate ed aumenti delle tariffe fanno in modo di raggiungere la distruzione del trasporto pubblico, in modo da privatizzarlo come richiesto dai privati, in primis da confcoop e varie lobbies politiche eternamente attaccate a difendere la propria poltrona o ad incoraggiare l’assalto al trasporto pubblico da parte di chi pensa solo a fare profitto privato”.

I lavoratori di ATC hanno di fatto già subito un forte ridimensionamento da parte dell’azienda che ha tagliato il servizio del 75%; se fino a qualche anno il sistema del trasporto pubblico a Bologna era l’eccellenza, oggi per la prima volta ATC vede “la cassa integrazione” e” i sondaggi dell’azienda” per considerare prepensionamenti e strategie varie.

Sono ancora fresche le dichiarazioni dell’Assessore alla mobilità Colombo che avanza “la possibilità di una vendita di ATC alle cooperative” e della amministrazione che continua a proporre progetti costosissimi ed inutili come il “fallito CIVIS” o l’assurdo “People Mover” da scaricare puntualmente sui cittadini.

I lavoratori in sciopero di rimando chiedono all’assessore di “cominciare a risparmiare eliminando per esempio le spese che ATC sostiene per l’affitto dei depositi, i quali erano di sua proprietà prima di effettuare la gara di appalto”.

Un “leit-movie” già visto, il discorso del ” privato è bello” che propone senza mezzi termini la privatizzazione gli utili e socializzare i debiti.

Per questo anche i lavoratori dei trasporti saranno in piazza il prossimo 7 ottobre per la “Nottata dell’indignazione” che partirà dalla sede amministrativa del comune e attraverserà la città, contro una politica di tagli e sacrifici che sembra fare propria la lettera che la BCE ha spedito al governo italiano, per mantenere sulle popolazioni il diktat liberista idolatrato in Italia ed in Europa dalle amministrazioni di Centro-sinistra come da quelle di Centro-destra e i cui effetti stanno producendo una vera e propria macelleria sociale.

 


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