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Brasile. Si restringe la “via della seta”

Con la vittoria di Bolsonaro, la Cina perde una fondamentale pedina in America Latina, con la probabile fuoriuscita del Brasile dai Brics. Il Segretario di Stato americano Mike Pompeo aveva già dichiarato inammissibile l’avanzata cinese in America Latina con accuse a Panama, Nicaragua e Honduras.

Il gioco si fa planetario intorno alla via della seta. Stati Uniti e Cina si accaparrano paesi, l’uno per contrastarla, l’altra per avanzare. La risposta della Cina ai fatti del Brasile è il mega accordo commerciale e valutario con il Giappone, e l’adesione di quest’ultimo paese alla via della seta con collaborazioni in paesi terzi asiatici, tra cui la costruzione di una linea ad alta velocità in Thailandia, del valore di 45 miliardi di dollari.

Chi si azzarda ad aderire alla via della seta e a fare accordi valutario con la Cina per  l’internazionalizzazione dello yuan vine punito. E’ successo alla Turchia, all’Argentina e al Pakistan.

Le pedine si muovono, il great game avanza  su scala planetaria. Vincerà chi offrirà maggiormente il proprio mercato all’esterno.

La Cina risponde al protezionismo di Trump con una mega-fiera dell’import che si svolgerà a Shanghai il 5 novembre, annunciando che nei prossimi cinque anni importerà beni per 10 mila miliardi di dollari.

Vince inoltre che ingrosserà la propria classe media e su questo potrebbero esserci sorprese nei prossimi anni in Cina con misure di welfare state.

Il great game continua. 

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