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La Germania sta per dire addio all’avanzo di bilancio. E noi?

Ieri pomeriggio Reuters ha lanciato un’agenzia stampa che riporta la notizia del cambiamento della politica di bilancio tedesca. Secondo un alto funzionario sentito da Reuters, la Germania si appresta a varare corposi investimenti pubblici per combattere il cambiamento climatico.

Dunque finisce l’era degli avanzi di bilancio.

Le politiche di investimento per il clima in realtà nascondono un altro dato. L’industria automobilistica tedesca, causa la carenza di investimenti in questi decenni, è fortemente indietro rispetto a giapponesi, coreani e cinesi nell’auto elettrica.

La perdita della produzione industriale è dovuta principalmente all’industria automobilistica che perde colpi in Europa, causa crollo della classe media e del mercato interno, sia a livello mondiale, causa arretratezza dei modelli.

E’ una misura di protezionismo industriale volta a ridare la leadership mondiale all’industria tedesca. Arduo, sono molto indietro, mancano investimenti pubblici nelle infrastrutture, nella digitalizzazione, nelle reti informatiche, ecc.

Il tasso di investimento cinese al 42%, unito al salto tecnologico di questo decennio, ha sconvolto i concorrenti mondiali. Ora il principale paese europeo corre ai ripari con la mano pubblica.

Ma non erano finiti gli aiuti di stato e l’intervento pubblico nell’economia? Pare solo da noi….

* da L’Antidiplomatico

Il testo della Reuters: “Il punto più delicato della questione è come mettere effettivamente a punto una tale radicale modifica di politica fiscale senza aprire una voragine nel bilancio federale” riferisce la fonte vicina al dossier allo studio del ministero delle Finanze.

Dal momento che una volta chiaro che un incremento del debito non è più tabù, si rischia che arrivino tutti a battere cassa” aggiunge.

Per questo motivo Berlino intende limitare rigorosamente l’emissione di nuovo debito alle esigenze del pacchetto a tutela del clima che l’esecutivo guidato da Angela Merkel dovrebbe perfezionare in settembre.”

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