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I verbi sbagliati o la cattiva fretta del Corriere della Sera sugli sfratti a Roma

“Piani di zona, sgomberate 25 famiglie”. “Prima truffate, ora cacciate di casa. Il blitz è programmato per domani alle 7. Ventisette famiglie che hanno pagato a prezzo maggiorato alloggi di edilizia popolare vengono sgomberate con la forza dai loro appartamenti a Castelverde, periferia est di Roma. Sono ottanta persone tra cui anziani, bambini, disabili, vittime dell’ennesima beffa dei Piani di Zona. Si preannuncia una giornata «calda».  Questo è quanto scrive oggi il Corriere della Sera nella sua pagina della cronaca romana. Tutto vero tranne un dato: lo sgombero ancora non c’è stato ma è previsto per domani. Eppure da un cattivo uso dei verbi del cronista del Corriere il tutto sembra già avvenuto. Viene da chiedersi se sia solo il frutto di un cattiva alfabetizzazione oppure se in questa apertura di articolo siano stati confusi realtà ed auspici della redazione.  Fatto sta che anche dall’articolo emerge come le famiglie che rischiano di essere sfrattate da case che hanno addirittura comprato (in questo caso non si tratta di occupanti “abusivi” contro cui il Corriere, e non solo, si scagliano ogni volta che possono o di inquilini morosi), siano state vittime di una truffa su cui le autorità preposte al controllo, Comune e Regione, hanno chiuso entrambi gli occhi nonostante le denunce degli abitanti, dell’Asia Usb e le inchieste della magistratura.Picchetto antisfratto Asia

Per il Corriere della Sera sembra già tutto deciso, addirittura con le famiglie già sfrattate dalle loro case. Ma non ha fatto i conti con il Fattore “R” come resistenza. Domani mattina, mercoledi 20 aprile, nel quartiere di Castelverde ci sarà un picchetto popolare e di massa deciso a impedire i 27 sfratti. Se Prefettura e Questura vogliono assumersi la responsabilità di far volare i manganelli e buttare la gente in mezzo alla strada per tutelare una truffa sotto indagine della magistratura, allora vuole dire che il mondo in cui viviamo è decisamente alla rovescia. Motivo per cui hanno ottime ragioni quelli che questo mondo vogliono rovesciare, magari per metterlo finalmente in equilibrio. L’Asia Usb e la Carovana delle Periferie danno appuntamento per tutte e tutti mercoledi alle 7.00 a Castelverde (tra Lunghezza e Ponte di Nona) in via Madre Teresa Napoli, angolo via delle Cerquete.

In questi giorni è stata anche lanciata una petizione da parte del Coordinamento dei Piani di Zona che ha raccolto un migliaio di adesioni. Qui di seguito il testo della petizione:

«Nella vicenda dei piani di zona ci sono chiarissime responsabilità omissive della amministrazione comunale». Lo dice non un attivista dei Movimenti per la casa ma il prefetto Franco Gabrielli. Per il quale il problema è così grave «da rientrare nell’ambito della immoralità». Queste affermazioni da parte del prefetto Franco Gabrielli sono state riportate qualche mese fa dal Corriere della Sera.http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/15_dicembre_12/case-coop-vendute-peso-d-oro-senza-luce-il-rischio-sfratti-gabrielli-comune-responsabile-1fd5d3c4-a117-11e5-8534-5a7dc9969e9f.shtml Da allora poco o nulla è cambiato nei Piani di Zona di Roma dove sfratti e sgomberi continuano senza tregua. Alloggi realizzati su terreni pubblici con finanziamenti pubblici messi in vendita o locati a valore commerciale quando per queste tipologie di costruzioni è previsto un prezzo imposto calmierato. Quartieri che sono, in alcuni casi privi di opere primarie di urbanizzazione (senza gli allacci di acqua, corrente elettrica, gas, senza fogne e asfalto sulle strade) e quasi sempre con le opere secondarie (parchi, scuole, etc.) incomplete malgrado i costruttori avrebbero dovuto realizzarle perchè previsto dalle convenzioni da loro stipulate con il Comune di Roma. Convenzioni che prevedono alcuni obblighi da parte dei costruttori come la presentazione dei piani finanziari i quali nella quasi totalità dei casi sono risultati essere assenti. A fronte di tutto ciò sono previste dalle stesse convenzioni forti sanzioni di carattere economico che potrebbero, nei casi più gravi far decadere addirittura il patto stipulato tra i costruttori e il Comune con l’acquisizione del patrimonio da parte di quest’ultimo, sanzioni che non sono mai state applicate con gravi responsablità da parte del Comune di Roma proprietario della superficie e della Regione Lazio che ha elargito i finanziamenti pubblici.Come può essere accaduto tutto ciò? Semplicemente grazie all’inadeguatezza di una politica connivente con un sistema distorto che coinvolge a vari livelli costruttori, notai, funzionari pubblici e che continua ad imperversare nella Capitale da quasi 20 anni.Il disagio psicologico delle famiglie che, pur esssendo dalla parte della ragione da anni vivono con il fiato sospeso in attesa della prossima scadenza data dall’ufficiale giudiziario deve essere interrotto al più presto. Ed è per questo che il Coordinamento dei Piani di Zona rivolgendosi alla persona del Prefetto di Roma Franco Gabrielli chiede una moratoria con blocco immediato degli sfratti in vista dell’elezione del nuovo Sindaco di Roma che avverrà nel mese di Giugno 2016 e fino a 6 mesi a partire dal suo insediamento. Qualcuno fermi la truffa dei Piani di Zona!

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