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Contro Orban, contro Merkel e contro la Ue dell’austerità

…e ricordiamo Brecht che scrisse: “Il nemico è alla testa del mio corteo

Oggi a Milano l’autonominatosi capo del governo Matteo Salvini incontra il capo del governo ungherese Victor Orban. È un incontro di partito trasformato in vertice tra Stati e già questo è scandaloso, nonostante le proteste del “povero” Di Maio. Che non ha potuto fare a meno di considerare che se la linea del governo è quella di condividere i migranti con tutti i paesi europei, il governo ungherese è il primo avversario e non il primo alleato di quello italiano.

Ma questo Salvini lo sa benissimo, egli infatti prepara la sua campagna elettorale europea e forse italiana sul respingimento e sul razzismo verso i migranti, come del resto ha fatto e fa Orban. 

Salvini e Orban non vogliono la rottura della UE, la vogliono riorganizzare a dimensione della loro idea di società. Essi non mettono in discussione le politiche di austerità, il liberismo economico, le ingiustizie sociali, che sono alla base della costruzione europea, semplicemente le coprono con l’europeismo xenofobo.

La loro UE è una fortezza che si chiude ferocemente alla solidarietà verso l’esterno per poter continuare a distruggerla al proprio interno. 

Ma le politiche di austerità e la ferocia verso i migranti non le hanno inventate Salvini ed Orban, ma i governi di centrodestrasinistra che hanno governato la UE in questi venti anni e che ancora ne definiscono gli indirizzi principali, a partire dalla Germania. 

Così come Salvini è figlio di Monti, Orban è l’ultimo prodotto delle politiche economiche di Merkel. La distruzione della solidarietà sociale, da cui emerge la guerra tra poveri che alimenta la destra, è il risultato voluto di venti anni di politiche di austerità e privatizzazioni, e noi a Genova abbiamo tragicamente provato a quale disastro quelle politiche ci conducano. 

D’altra parte respingimenti e la ferocia poliziesca contro i migranti, assieme alle politiche di guerra e sfruttamento che provocano le migrazioni, sono patrimonio di tutti i governi europei liberali. Macron lascia morire i migranti sulle Alpi, Minniti li ha consegnati ai tagliagole libici, Merkel rifiuta di condividere le poche migliaia di persone che sbarcano sulle nostre coste. 

Tutta la UE è un concentrato di ipocrisia e ferocia sociale, nella quale Salvini e Orban fanno bandiera e guadagno di ciò che tutti gli altri governanti fanno di nascosto. 

Per questo se si contesta, giustamente, quei due bisogna farlo anche con il PD, con Monti, con tutta la compagnia dell’austerità europea. Sono due facce della stessa medaglia; una medaglia da buttar via. Lo dico anche per chi manifesta oggi a Milano, ricordatevi di Bertold Brecht che scrisse: “Il nemico marcia alla testa del mio corteo“.

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3 Commenti


  • Daniele

    Ho visto i video e letto i twitter della manifestazione di Milano dei nazifascisti del PDCGILCISLUIL, ANPI cagnolino al guinzaglio e ho visto la piazza piena di bandiere della UE, mi è venuto da vomitare………..


  • Mauritius

    siamo sinceri ma non catastrofisti
    gli italiani si mostrano molto poco perspicaci a capire chi fa gli interessi del popolo, unico depositario dei veri interessi della democrazia …..il popolo è manipolato e tanti gradiscono fregare gli altri sperando di avere tante bricioline dal bellissimo tavolo dei ricchi e potenti e sperano di raccogliere qualche misera soddisfazione
    se come ho scritto non fosse……allora certi partiti quali lega, forza italia, pd e altri non avrebbero quei consensi
    finché una certa parte del popolo gradisce fare il suddito ma avere qualcosa in più di altri……ci saranno sempre populisti di destra vincenti, estremisti che danno addosso ai migranti e tanti ma tanti poveri sia in Italia che in Africa, Asia, Latino America


  • marco

    Non so Brecht, ma Claudio Lolli si riferiva alla SOCIALDEMOCRAZIA!!! Quel genio!
    Ma quando ci decidiamo a indicare nel Pd il nemico principale in questo preciso (e lungo) momento storico!!! Prima che Veltroni e company riescano a far coagulare l’ennesimo mostro di “pseudosinistra” . E’ ora di dire con la gran cassa, senza timore, che la socialdemocrazia (in tutte i colori come fa il camaleonte) è il nemico principale. Possibile che le masse (senza guida) riescano ad intuire (vedi i flussi elettorali) che contro in quel “mostro senza testa” è guerra senza quartiere e riesce a districarsi dal riflesso pavloviano (io sono di sinistra quindi sono contro Salvini e 5s) e noi, spaventati dello 0,0 di casa pound, individuiamo nel governo giallo/verde il nemico principale (oggi!!!???). No, non è il principale, e non ce ne sono due di principali. Oggi bisogna di spazzare via quello che è il vero cancro, il più feroce e insidioso : il Pd e il suo fascismo economico. E se, per ottenere questo fondamentale obiettivo, fosse necessario ( come fu nel passato) dare corda al demonio… !
    I fascisti li abbiamo avuti al governo da qualche decennio : noi, caustici a parole, in fondo in fondo li abbiamo trattati come “sinistra che sbaglia”, con quell’indulgenza che li fa vedere sì lontani ma con tracce dello stesso nostro dna, proprio loro! i più feroci anticomunisti, nemici di Cuba e del Venezuela!
    Non esponevano gagliardetti e braccia tese, si facevano belli accanto agli ultimi Partigiani (così ridicolizzandoli) ai sionisti e alle sigle gloriose del passato lontano (Cgil); col “manganello a bassa intensità” hanno fatto quello che Agnelli affermava solo loro avrebbero potuto fare. Sono loro oggi il fascismo.
    Il problema degli immigrati è una contraddizioni secondaria, in seno al popolo che se li accolla nelle periferie (non ai Parioli) e lo vive come ulteriore reale aggravamento delle condizioni esistenziali (oltre le conosciute ragioni sociologiche) e perciò come minaccia, non certo risorsa (come da analisi ideologica), come scure contro diritti e salari ( 29/8/18 Tajani :… “oggi il nostro mercato ha bisogno di immigrati”.)
    Se la partita è la rottura della UE e la sconfitta del fascismo economico, bisogna avere il coraggio di dire qual è il NEMICO PRINCIPALE . La talpa che scava può emergere in punti improbabili.

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