In una Trieste di confine oggi sono scese in piazza migliaia di persone arrivate da tutta Italia per contrastare la calata di Casapound in città, venuta a celebrare la fine della Grande guerra in una città che proprio dopo quella guerra è entrata a far parte dell Italia.
Una Trieste di confine appunto, in cui Casapound è arrivata con una trentina di pullman per sbandierare e rilanciare un concetto di Patria e fascismo che ben conosciamo. Ma l’accoglienza è stata oltremodo netta e decisa: negozi chiusi e città blindata, e un intera città che è scesa in piazza a fianco dei movimenti sociali e politici del friuli, sindacati di base e molte moltissime persone arrivate da tutto il nord Italia.
Un grande manifestazione antifascista con più di 5000 persone ha sfilato per la città con parole d ordine chiare e determinate: liberiamoci dai fascismi! Fuori i fascisti dalle città! “Da due mesi assistiamo ad un martellamento continuo contro il nostro corteo” ha scritto su facebook Casapound, accusando tutti, dal sindaco alle comunità religiose, la comunità slovena, i centri sociali, l Anpi e la cgil, di attacco alla democrazia. Oggi in piazza una forte presenza di USB, a dimostrare poco distante dai “morti”, cè un sindacato di base che sta a fianco dei lavoratori e che pratica l’antifascismo ogni giorno.
Anche Potere al Popolo è presente all appello, e in aperta opposizione con quella parte del PD che ha tentato di far sventolare le sue bandiere. “Non si puo essere antifascisti e sventolare la bandiera di un partito che si è reso complice delle peggiori pratiche di massacro sociale negli ultimi anni”. A Trieste come a Catania quest estate, l’antifascismo praticato oggi è stato netto e deciso, è stato militante ma soprattutto sociale, perchè si sa che il razzismo e la xenofobia nascono da diauguaglianze e privazione di diritti.
A fianco degli attivisti sociali e politici, infatti, ci sono stati i migranti, i giovani e gli anziani, lavoratori e disoccupati ma soprattutto tantissimi cittadini di Trieste che i fascisti, vecchi e nuovi, nella loro città non solo non li vogliono, ma li detestano e li cacciano. Domani Mattarella farà la sua celebrazione in città, istituzionale e di rappresentanza. Ma quella, non potrà che essere una rappresentazione finta di antifascismo di facciata, appunto, che mai potrà essere una pratica militante e reale come quella che ha visto oggi Trieste.
Annamaria manzo
Che Trieste diventi l’Italia tutta!
Francesco Santoianni
Questa storia dei Centri Sociali che non vogliono il PD alle manifestazioni antifasciste ricorda di quel tizio che amava i western ma odiava i cavalli.