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Napoli. Sardine nere e bandiere rosse

Niente da fare. L'”informazione” italiana  è drogata di servilismo. E non riesce a dare notizie normalmente, a chiamare le cose col loro nome.

Ieri, a Napoli, una manifestazione di migranti, organizzati con l’ex Opg e con Potere al Popolo. Una trovata intelligente – quella di autodefinirsi “sardine nere” – per cavalcare i luoghi comuni di queste settimane e uscire dal cono d’ombra della censura mainstream.

E quindi i redattori, anche i più pigri, vengono sollecitati a “coprire” il fatto. Ma l’input – l’imprinting – viene dato come sempre dall’agenzia Ansa, che riesce in alcuni “miracoli” possibili solo nei regimi dittatoriali più autentici (quelli filo-statunitensi, per capirci).

I manifestanti vengono calcolati in appena “200” (basta guardare le foto per smentire). E tutte le altre testate lì a copiare – “riprendere” significherebbe esercitare un briciolo di controllo professionale – come fosse vangelo. E magari per qualcuno lo è…

Si riesce a non nominare mai Potere al Popolo, “partito politico” evidentemente da tenere fuori da qualsiasi notiziario. E dire che devono per forza interpellare gli attivisti di Je so’ pazzo, o Ex Opg, che tutti sanno essere stati la scintilla da cui è iniziata l’avventura di PaP.Poi ci sarebbero anche le foto dalla piazza, ma guardarle, evidentemente, costa fatica e soprattutto contraddice il “vangelo” delle veline.

Si riesce a non segnalare mai la “stranezza” dell’assenza di gente “diversamente colorata” in movimenti monocolore (“bianchi”, si potrebbe dire…), anche se dovrebbero essere spontanei e quindi multicolor come la società italiana. E dire che gli attivisti lo dicono più volte. Si vede che non hanno lo stesso appeal di Francesca Pascale…

Qualche stronzo di destra riesce persino a infiorettare la sua pseudo-informazione scrivendo che “la sinistra si occupa solo di immigrati”.

Facendo finta di non vedere che in questi giorni – per dire solo le cose più evidenti – Potere al Popolo è stata protagonista a Taranto (intorno allo sciopero Usb e all’assemblea operaia sulla crisi dell’acciaieria); nonché a Roma nella risposte delle periferie all’indifferenza degli amministratori locali (palazzine popolari di Casalbruciato e non solo lasciate senza riscaldamenti) o sottoposte alle prevaricazioni di un “pattuglione” di vigili urbani organizzato – contro tutta San Basilio – dal solito comandante Di Maggio. Lo sanno benissimo, ovviamente, ma il loro mestiere è mentire.

Bisogna perciò essere contenti che un’iniziativa sia riuscita a “bucare” lo schermo, o la cappa di piombo, della censura. Ma bisogna anche incazzarsi per come la stampa mainstream “serve” il potere.

E soprattutto attrezzarsi per rafforzare gli strumenti di informazione indipendente, al servizio del conflitto sociale. Contropiano esiste per questo, è una proposta aperta e militante. Non siamo fortunatamente i soli, ma da sempre insistiamo per “sinergie” tra chi fa il nostro stesso lavoro con intenzioni politiche simili.

Non è più il tempo dei piccoli orticelli, dell'”ognuno dica la sua” e “un giorno saremo grandi”.

Perché questo significa di fatto essere muti e inascoltati. E anche un po’ illusi di “parlare al mondo”…

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Il testo dell’Ansa:

Oltre 200 ‘sardine nere’ del Movimento Migranti e Rifugiati di Napoli hanno fatto il loro esordio oggi manifestando in corteo per chiedere l’accelerazione dei tempi della procedura per il riconoscimento della protezione internazionale, il rapido rilascio dei permessi di soggiorno. Mostrando manifesti contro l’ex ministro Salvini e contro l’attuale titolare del Viminale, Lamorgese, i migranti sono partiti in corteo da Piazza Garibaldi diretti verso la Questura.

All’altezza di Via Mezzocannone c’è stata una deviazione verso la zona dei turistica dei Decumani. “Cambiano i governi e ministri dell’Interno, ma non cambiano le politiche contro i migranti, i rifugiati e le fasce più deboli della popolazione” affermano il Movimento Migranti e Rifugiati Napoli e l’Ex-Opg Je so’ Pazzo. “Le nostre vite non possono più aspettare, scendiamo in piazza per richiedere l’immediata abrogazione dei decreti sicurezza e contro le procedure dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Napoli, che attraverso la macchina della burocrazia continua a tenere in un limbo giuridico la vita di centinaia di persone e non garantisce ai richiedenti protezione internazionale di accedere all’istituto della protezione internazionale come sancito dalla Costituzione e dalle leggi attualmente in vigore”.

Avere il permesso di soggiorno, affermano gli organizzatori, “significa poter accedere al sistema sanitario, all’istruzione, al riconoscimento dei figli; avere il permesso di soggiorno significa poter contrattare un giusto salario sul posto di lavoro e una possibilità in più per ribellarsi allo sfruttamento, significa potersi spostare liberamente sul territorio, significa avere l’opportunità di condurre una vita dignitosa e non essere condannati a vivere come fantasmi nei ghetti delle nostre città”. “Chi sono le Sardine Nere? Sono tutte quelle sardine che non sono potute scendere nelle piazze italiane di queste ultime settimane, perché considerate diverse dalle altre Sardine” ha spiegato l’Ex Opg di Napoli lanciando l’iniziativa su facebook.

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2 Commenti


  • Andrea

    Una proposta puo’ essere costituire un agenzia di informazione alternativi sempre ragionando in termini di sinergie superando gli steccati del ” lavorare in proprio e’ bello” che hanno fatto solo danni. Altrimenti non rimane che andarsi a chiarire direttamente con ANSA


  • Andrea

    Si puo’ pensare di avviare una nostra agenzia di informazione indipendente attraverso la partecipazione di quelle esperienze in atto che intendono superare i confini minimalisti in cui versano oggi? E’ vitale superare la linea della visibilita’ perche’, altrimenti non passano le nostre posizioni ed iniziative

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