Ore 11. Prosegue la feroce operazione di polizia contro le famiglie che avevano occupato lo stabile in Piazza Indipendenza. La polizia, schierata in tenuta anti sommossa, ha azionato nuovamente l’idrante per “liberare” la piazza dove si trovano ancora un gruppo di migranti, soprattutto donne sgomberate sabato dal palazzo di via Curtatone. Per evitare lo sgombero le donne si sono inginocchiate per terra con le braccia alzate. La polizia ha azionato lo stesso gli idranti.
https://www.facebook.com/localteamtv/videos/1641548312554116/
Sono arrivate anche due ambulanze, che hanno portato via due persone. Una di loro non riusciva più a respirare dopo essere stata investita a lungo col potente getto d’acqua dell’ideante blindato.
All’alba di questa mattina, dopo il fallito blitz di ieri che aveva incontrato la resistenza delle famiglie di rifugiati sgomberate e sistematesi nei giardini di piazza Indipendenza, la polizia ha eseguito lo sgombero della tendopoli. Sono stati usati gli idranti. Per sistemare le persone sgomberate il Comune propone temporaneamente 80 posti in una struttura a Torre Maura e 60 fuori Roma, ma le persone rimaste senza un tetto sono centinaia.
Il drammatico VIDEO dello sgombero della piazza questa mattina
L’articolo e le foto che seguono sono di Patrizia Cortellessa. L’articolo è tratto da Il Salto.
Sgomberati e caricati, per i rifugiati di piazza Indipendenza la soluzione è la forza
Sono arrivati con gli idranti e hanno caricato e disperso i rifugiati sgomberati una settimana fa in piazza indipendenza, a Roma. Si è conclusa così, questa mattina all’alba, la vicenda degli occupanti dell’ex sede Ispra. Molti di loro ancora dormivano, in strada, quando è arrivata la polizia. Ieri il tentativo di sgombero non era andato a buon fine, ma questa mattina non ci sono stati tentativi di mediazione. Le persone accampate in strada sono state cacciate con la forza. E quando hanno provato a unirsi per manifestare, in piazza dei Cinquecento, sono stati nuovamente dispersi.
È finita tra le lacrime e la disperazione dei rifugiati, l’operazione di sgombero iniziata il 19 agosto scorso, per “liberare la piazza” nella quale dormivano nelle aiuole dopo essere stati cacciati via da un alloggio occupato senza che si provvedesse a individuare soluzioni alternative. Così, anche in questo caso la politica della non-accoglienza a Roma ha fatto il giro del mondo e sollevato critiche e preoccupazioni da parte di organismi internazionali, dall’agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr) ad Amnesty International.
Facciamo un passo indietro per ricostrurire l’accaduto. Il 19 agosto un numero spropositato di uomini e mezzi delle forze dell’ordine sgomberava il palazzo ex Ispra, tra via Curtatone e Piazza Indipendenza, vicino la stazione Termini, occupato nell’ottobre del 2013 da circa mille rifugiati, soprattutto eritrei e somali. Pullman della polizia e anche due bus dell’Atac venivano impiegati per trasportare i migranti all’ufficio immigrazione della questura per l’identificazione. La maggior parte di loro era poi tornata lì, in piazza Indipendenza. “Non sappiamo dove andare”, avevano detto. “Dormiremo qui, in strada”. Così è stato. Da allora circa 200 persone, uomini e donne anche anziane, hano dormito, fino a questa notte, nelle aiuole di fronte al palazzo sgomberato. Accanto a loro borsoni e trolley, tra quadri raffiguranti la Madonna e Gesù Cristo e le speranze spezzettate e accatastate una sopra l’altra.
Solo alle famiglie con bambini e anziani o malati era stato concesso di rientrare al primo piano dello stabile. 107 persone, dice ora il comune di Roma, che soltanto dopo due giorni lo sgombero e con la gente in strada aveva annunciato un tavolo di lavoro permanente e di un censimento degli occupanti per verificare ogni singola situazione. Ieri, quando la polizia è tornata per sgomberare, ci si sono stati momenti di forte tensione. Le donne hanno lanciato oggetti e spazzatura dalle finestre dello stabile e si sono affacciate mostrando le bombole del gas. Poi la situazione si calmava e le bombole venivano ritirate.
“Siamo rifugiati, non terroristi” continuavano a ripetere. “Vogliamo giocare fuori” “vogliamo una casa” ritmavano invece i bambini. Dalle finestre, perché da 5 giorni non possono uscire dal palazzo. Dalla riunione del Comitato per l’ordine e sicurezza svoltosi in Prefettura – presenti i vertici delle forze di polizia, la Regione Lazio, Roma Capitale e i rappresentanti della proprietà dell’immobile sgomberato – veniva fuori una proposta, da parte del fondo Idea Fimit Sgr che gestisce lo stabile sgomberato e che interessava le persone “con fragilità” censite dal Comune: 8 villette in provincia di Rieti. Soluzione temporanea – sei mesi – e per pochi.
Anche il Comune metteva sul piatto la sua proposta: ottanta posti nelle strutture in centri di prima accoglienza. Per tornare dove si è iniziato. Centri, fra l’altro, “del tutto inadeguati” e con un numero inferiore di posti rispetto a quanto annunciato, riportava la delegazione di rifugiati che era andata a verificare. Parliamo di persone che fuggono da guerre e persecuzioni e alle quali è stato riconosciuto lo status di rifugiato politico, che hanno diritto a protezione internazionale e che non dovrebbero tornarci nei centri di prima accoglienza. Parliamo di famiglie che verrebbero smembrate e di persone che, nel caso delle villette a 60 e più km da Roma, verrebbero anche allontanate dai loro lavori; e di bambini che magari sono nati in quel palazzo e che vanno a scuola lì vicino.
Ma, soprattutto, si trattava di soluzioni tampone, con scadenza. Che rimandano di qualche mese il problema, senza risolverlo. Proposte irricevibili, hanno risposto i rifugiati. Che ieri, dopo lo sgombero per ora scongiurato, si apprestavano a passare la quinta notte nelle aiuole di piazza Indipendenza e al primo piano dello stabile di via Curtatone. Stamattina all’alba, con cariche e idranti, agenti in tenuta antisommossa hanno messo la parola fine alla vicenda. “Non è giusto” gridano in mattinata le donne ancora in piazza Indipendenza. Ma la risposta ancora una volta, sono gli idranti e le sirene spiegate.
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andrea
una mossa elettorale per far vedere che anche il PD vuole Ordine e Legalità ?
oppure per mostrare l’Ingiustizia poliziesca ( qui ha deciso il Prefetto, la Questura ha solo obbedito ad ordini sbagliati ) per portare acqua al mulinod ello Ius Soli?
a pagare i rifugiati a cui si levano fondi per alimentare le risorse afro boldriniane
Mauritius
Mi sembra chiaro che la Polizia esegue ordini e questi ordini sono sempre e solo di dare addosso a persone che sono in grave difficoltà e manifestano o esprimono grave disagio….è chiaro e netto: PER IL CAPITALISMO, la società finto democratica il disagio stesso è da schiacciare come fosse equiparabile al crimine, essere poveri o essere in difficoltà socio economica è un crimine….FOLLIA totale, l’economia è sempre più spesso un luogo di arbitrio ed esclusione da qualsiasi benessere possibile, chi tenta di far sapere chiaro e netto che il sistema lo porta a vivere nella totale difficoltà ed indigenza deve essere spazzato via….insomma un nettissimo rifiuto del sistema economico, sociale ed economico e anche politico di cambiare e capire che una società umana deve sempre tener conto di talune esigenze
Giuseppe
Destra, “sinistra” e “né destra” né sinistra elettoraliste sono compatte a dare addosso al proletariato immigrato, intanto quelli mica votano.
Ad esempio Simone Gimona, il segretario della federazione bolognese e membro del Comitato Politico Nazionale di Rifondazione, fornisce alla pagina terzaposizionista previana Fronte del Popolo post che almeno loro interpretano in chiave xenofoba nonostante egli sembri perfettamente cosciente che si tratta di un gruppo terzaposizionista:
https://www.facebook.com/frontelpopolo/photos/a.255565634811119.1073741828.255505811483768/391679411199740/?type=3&comment_id=391700004531014&reply_comment_id=391738957860452&comment_tracking=%7B%22tn%22%3A%22R4%22%7D (alcuni commenti ostili a Fronte del Popolo e alle loro posizioni contro i “migranti economici” sono stati cancellati ).
Con quelli di Fronte del Popolo Gimona ama parlare proprio di migranti, tracciando un parallelo, a me non chiaro (a meno di voler colpevolizzare i migranti in Italia di mali simili a quelli subiti dai Palestinesi da parte degli Israeliani), tra immigrati in Europa ed ebrei attirati da tutto il mondo in Israele dal governo di quel paese:
https://www.facebook.com/groups/1076551472426687/permalink/1394636670618164/
Per Alessandro Latella, sempre della segreteria bolognese del PRC, non “distinguere” profughi di guerra e “migranti economici” vittime del solo imperialismo (economico) è roba da “sinistra petalosa” (io preferisco essere spinoso contro i padroni che contro i fratelli di classe di altra origine…):
https://www.facebook.com/paoloferreroPrc/posts/10155095604624194?comment_id=10155099376744194&reply_comment_id=10155111359909194&comment_tracking=%7B%22tn%22%3A%22R0%22%7D
Latella infatti condivide questo post in cui Boghetta dice che, se ci fosse Gheddafi, ci avrebbe salvati dall'”invasione”:
https://www.facebook.com/alessandro.latella.39/posts/863275047182088
…posizione ribadita qui:
https://www.facebook.com/alessandro.latella.39/posts/863337090509217
…e qui ci esprime la sua opinione sui corridoi umanitari:
https://www.facebook.com/ugo.boghetta/posts/1398233330213230?comment_id=1398973536805876&reply_comment_id=1399001353469761&comment_tracking=%7B%22tn%22%3A%22R9%22%7D
Virgilio Pilò, dirigente locale rifondarolo di Bologna (si notino i cognomi di questa gente, oltretutto: sono immigrati o discendenti di immigrati, ma dividono il proletariato in autoctoni e immigrati!), mette “mi piace” a questo commento in cui Boghetta parla di corridoi umanitari:
https://www.facebook.com/ugo.boghetta/posts/1398233330213230?comment_id=1399138820122681&comment_tracking=%7B%22tn%22%3A%22R%22%7D
…nonché a questo manifesto nazional-identitario:
https://www.facebook.com/ugo.boghetta/posts/1415984128438150
Fermare l'”immigrazione di massa” con l’intervento militare in Libia. “Interesse nazionale”. “È il popolo italiano a decidere se, chi, e quanti possono entrare nel nostro paese”. Queste le parole d’ordine di Boghetta, cui Pilò mette “mi piace”:
https://www.facebook.com/ugo.boghetta/posts/1425397910830105
…così come a Giancarlo Lugli, dirigente federale ravennate del PRC, che al congresso tanto ha parlato di… pace!
Michele De Luisi, del coordinamento nazionale della sezione giovanile del PRC (immaginate a chi cadrà nella mani il partito tra qualche anno), condivide articoli e mette “mi piace” a commenti nello stile della peggiore destra:
https://www.facebook.com/dontstolebikeplz/posts/1332669496814652?comment_id=1332676383480630&comment_tracking=%7B%22tn%22%3A%22R0%22%7D
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=297448743965301&set=a.163708414006002.1073741827.100011005334647&type=3&theater
…e qui illustra che cosa pensa la sua opinione sullo ius soli:
https://www.facebook.com/dontstolebikeplz/posts/1365412426873692
Leonardo Cribio, candidato due volte alle comunali a Milano, sul proprio diario Facebook ci espone le sue posizioni su:
– Marine Le Pen, di cui condivide questo video in cui la presidentessa del FN esprime le proprie posizioni xenofobe:
https://www.facebook.com/leo.bi.5682/posts/1929042327365279
– Immigrazione:
https://www.facebook.com/leo.bi.5682/posts/1980839425518902?pnref=story (si noti che Luigi Ciancio lavora per il blog neofascista Oltre la Linea, reincarnazione di Azione Culturale di Alessandro Catto: https://www.facebook.com/luigi.cianciocelex/about?lst=100016515488597%3A100002704609186%3A1495536153 )
– ONG che salvano vite:
https://www.facebook.com/leo.bi.5682/posts/2035401940062650?pnref=story
– Manifestazioni contro Trump:
https://www.facebook.com/leo.bi.5682/posts/1971354429800735
– Dopo i “comunisti per Trump”, “comunisti per l’imperialismo ENI”?
https://www.facebook.com/leo.bi.5682/posts/2036134453322732
– Etnicizzazione gitanofoba della cronaca dalla TV spazzatura: https://www.facebook.com/leo.bi.5682/posts/1903885686547610
Ora, Cribio è famoso per quell’uscita sulle foibe che gli costò le dimissioni da consigliere comunale. Tuttavia, se avesse espresso le sue posizioni davanti ad un brigata titina, magari davanti a dei partigiani jugoslavi di origine romaní, ho l’impressione che una visita speleologica in qualche anfratto del Carso se la sarebbe guadagnata.
Almeno alcune idee di questo Cribio sono condivise da Alessandro Pascale:
https://www.facebook.com/aureliano.buendia.1985/posts/10155383568930053
Pascale, come Gimona, è dirigente nazionale di Rifondazione e come Gimona fa parte del gruppo dei contributi alla pagina terzaposizionista Fronte del Popolo:
https://www.facebook.com/groups/1076551472426687/?order=&filter=&member_query=pascale&view=members
Sarà che secondo Pascale, se non fosse per il reclutamento di “un ampio esercito industriale di riserva” costituito dai pari di `Abd-es-Salam Ed-Danf a quest’ora “la feroce lotta di classe con cui gli [italici] operai cercano di migliorare la propria condizione” avrebbe trionfato?
https://www.facebook.com/groups/iscrittirifondazionecomunistamilano/permalink/1056620287803360/
Certo avere immigrati, e i loro figli cui certi di questa gente negherebbe persino il diritto ad essere italiani, ricattabili in quanto obbligati alla clandestinità e senza neanche il diritto alla rappresentanza democratica conviene ai padroni, ed aizzargli contro un sottoproletariato ed un’aristocrazia operaia (in senso maoista) autoctoni che vedono nel proletariato del Terzo Mondo un nemico da lasciar annegare in mare, come gli operai inglesi contro quelli irlandesi di cui parlava Marx nella lettera a Meyer e Vogt del 1870, giova al capitale, ma qualcuno preferisce fare il gioco di quest’ultimo sostenendo la logica del “prima i nostri”.
A queste porcate rispondo con due passi che illustrano l’unica posizione che chi sia degno di chiamarsi comunista può avere:
“Non c’è dubbio che solo l’estrema povertà costringe gli uomini ad abbandonare la patria e che i capitalisti sfruttano nella maniera più disonesta gli operai immigrati. Ma solo i reazionari possono chiudere gli occhi sul significato progressivo di questa migrazione moderna dei popoli. La liberazione dall’oppressione del capitale non avviene e non può avvenire senza un ulteriore sviluppo del capitalismo, senza la lotta di classe sul terreno del capitalismo stesso. E proprio a questa lotta il capitalismo trascina le masse lavoratrici di tutto il mondo, spezzando il ristagno e l’arretratezza della vita locale, distruggendo le barriere e i pregiudizi nazionali, unendo gli operai di tutti i paesi nelle più grandi fabbriche e miniere dell’America, della Germania, ecc.”
V.I. Ul’janov in “Il capitalismo e l’immigrazione operaia”.
“Le conquiste di quella parte del proletariato che si trova in una condizione più favorevole, saranno sempre messe in pericolo finché ne godrà solo una minoranza […] Ciò vale per le masse all’interno di un paese, come per tutto il mercato mondiale. Un proletariato di avanguardia può mantenersi solidarizzando, appoggiando quelli che sono rimasti indietro, e non separandosi da essi, non distaccandosene, non opprimendoli. Laddove, sotto l’influenza di un miope corporativismo, il proletariato segue questo ultimo metodo, questo prima o poi fallisce e diviene uno dei mezzi più pericolosi per indebolire la lotta di emancipazione proletaria”.
V.I. Ul’janov in “Marxismo e imperialismo”.